
di Matteo Bondi
"Impiccati anche tu", "se ti vedo ti investo", "faresti meglio a saltare sotto un treno". Questi i tre commenti cancellati dalla pagina facebook ‘Sei di Forlimpopoli se…’ sotto al post che riportava la vicenda dell’ex operaio 65enne forlimpopolese che si era finto Irene e che aveva intessuto una relazione virtuale con Daniele, un ragazzo 24enne di Forlì, che poi si è tolto la vita nel settembre dello scorso anno. Il servizio delle Iene, andato in onda il 1° novembre, aveva ‘smascherato’ le false identità del forlimpopolese chiedendone spiegazione.
La pagina Facebook più seguita di Forlimpopoli, con oltre 6.000 iscritti da domenica scorsa è ‘in silenzio’: Paolo Turci, fondatore e amministratore del gruppo, ha deciso di sospendere post e commenti. E ha bannato – nel gergo del web significa cacciare da una comunità virtuale – i tre autori di quei post. "I tre profili erano regolarmente iscritti. Riportano nomi abbastanza reali che, però, potrebbero essere di fantasia. Credo che dietro ci fosse qualcuno che non voleva essere riconosciuto. Naturalmente domenica ho anche cancellato questi commenti, ma sono sempre a disposizione per eventuali verifiche delle autorità competenti, visto che anche su Facebook uno è responsabile di quanto scrive". Altri commenti sono ancora visibili, non certo benevoli nei confronti dell’uomo (qualcuno chiedeva ai bar di rifiutarsi di servirgli perfino un caffè), ma non riportano minacce dirette.
Anche la decisione di sospendere post e commenti non è stata accettata da alcuni componenti del gruppo, che hanno così polemizzato paventando un leso diritto di potersi esprimere. "Come amministratore sono responsabile di cosa viene scritto nel gruppo – spiega Turci –, la pagina è nata per parlare di Forlimpopoli, non per insultarsi a vicenda e non mi va di passare il tempo a riprendere chi passa il segno. Ho deciso di sospendere per un paio di giorni, per calmare gli animi su una vicenda che ha travolto tutto il paese". Già oggi, dice, "si potrà tornare a postare ricordi, cose belle che succedono, anche altro. Ma rimanendo responsabili di quanto si fa nel virtuale che, come abbiamo purtroppo visto, può avere serissime conseguenze anche nel mondo reale".
A parte gli ultimi giorni, quando ormai il caso era scoppiato dopo il servizio televisivo, sui social non era mai trapelato nulla di questa vicenda. In piazza invece qualche mormorio si sentiva da qualche mese, tanto che sabato 2 aprile, il giorno di avvio del luna park della Segavecchia, erano apparsi dei volantini in centro che riportavano il nome del forlimpopolese coinvolto e questa frase: "Online si è spacciato per Irene, una ragazza, raggirando un ragazzo portandolo al suicidio". Addirittura 7 mesi prima della puntata. "Alcuni fogli sono comparsi anche in questi giorni – conferma la sindaca di Forlimpopoli, Milena Garavini –, prima dell’epilogo tragico di questa vicenda. Me l’hanno riferito, anche se persnalmente non li ho visti. Qualcuno li deve avere staccati prima che potessimo toglierli".