ENRICO MAGNANI
il Carlino: 140 anni di storia

Il calcio promosso in C. Parola a capitan Gaiola: "Anno indimenticabile"

Il centrocampista primo testimone del trionfo "Decisivi il mister e il gruppo: come una famiglia".

Riccardo Gaiola, capitano da due anni dei galletti, e il giornalista Ettore Morini

Riccardo Gaiola, capitano da due anni dei galletti, e il giornalista Ettore Morini

Nel pieno delle celebrazioni per i 140 anni del Resto del Carlino non potevano mancare le tinte biancorosse del calcio cittadino. Soprattutto dopo una stagione, come quella appena conclusa, che ha visto il Forlì trionfare in serie D dominando il girone. A far le veci della società di viale Roma (dopo il forfait dell’ultimo minuto di mister Miramari, chiamato a Coverciano) capitan Riccardo Gaiola, che ha guidato la squadra e tutta la città in C dopo anni di agonia dilettantistica.

"È stata una stagione da incorniciare – racconta il capitano –, di quelle indimenticabili che restano nel cuore". Un’annata fatta di successi: il record di 13 vittorie consecutive, che ha spazzato via senza tanti fronzoli la precedente miglior striscia di 8, è già scritto negli annali. Così come l’impressionante media di 2.47 punti a partita: nessuno in Italia, dalla serie A alla serie D, ha fatto meglio.

Dopo un lungo girovagare Gaiola, padovano di nascita, approda nei settori giovanili di Inter prima e Cesena poi, per esordire quindi fra i Pro nel Prato. Poi un ritorno nella sua Padova e infine tanta, tantissima Romagna: Santarcangelo, Cattolica, un’esursione nella vicinissima Pesaro e la Sammaurese. Prima di approdare, nel 2023, in biancorosso.

"Da San Mauro è arrivato a Forlì il blocco del gruppo e da lì abbiamo costruito tutto. Un gruppo che, pur potendo sembrare una frase fatta, è stato davvero la nostra arma vincente. Siamo stati come una famiglia. E mister Miramari è stato determinante, ci ha aiutato tantissimo e siamo riusciti a esprimere un bel calcio".

Lui, che in Romagna ha trovato anche l’amore, ora vuole rilanciare sul rettangolo verde al ritorno tra i pro: è stato infatti confermato e ne è felicissimo. Ma ora servirà di più. "Il salto fra la D e la C c’è ed è innegabile – continua il capitano dei galletti –, ma è fondamentale mantenere l’entusiasmo derivante dalla promozione. Se saremo bravi a farlo, aumenterà anche il coinvolgimento della città e dei tifosi".

Tifosi che, ora, aspettano di sapere se potranno iniziare la stagione al Morgagni o saranno chiamati ad ‘emigrare’ fino a Caldiero: il vecchio impianto di viale Roma non è più a norma per la serie C e tutti si augurano che i lavori di adeguamento possano finire in tempo. "Speriamo di restare a Forlì, tutti vogliamo evitare di spostarci: società e Comune stanno lavorando per questo".

La dirigenza sta anche tentando di confermare una delle stelle più brillanti della stagione appena conclusa, Elia Petrelli. L’attaccante, nato a Cesena e transitato anche per Juventus e Genoa, "si è trovato benissimo – conclude Gaiola –. Speriamo si possa trovare al più presto il bandolo della matassa: le problematiche sono più che altro di tipo economico, il gruppo lo riaccoglierebbe a braccia aperte". Come anche tutti i tifosi biancorossi.

Enrico Magnani

5 oratori online5 online