
"I problemi vanno affrontati con sensibilità e determinazione, cercando una possibile soluzione. Non vorrei mai dovere assistere ad altre defezioni". È il pensiero di Franco Scala, fondatore e direttore dell’Accademia ‘Incontri con il maestro’, dopo l’annuncio delle dimissioni di Roberto Giordano. Un passo indietro, quello del docente di pianoforte, arrivato in seguito a una "totale mancanza di condivisione del percorso intrapreso da qualche anno" dall’importante istituzione musicale, articolata oggi in otto percorsi specializzati nella formazione musicale dei diversi strumenti equipollenti alla lauree universitarie.
"Il suo abbandono rappresenta per me un grande dispiacere, ma è anche un motivo di forte preoccupazione – afferma Scala –. Il mio dispiacere nasce dalla consapevolezza che, perdendo il maestro Giordano, l’Accademia di Imola dovrà rinunciare non solo ad un prezioso artista e ad un insegnante particolarmente capace ed appassionato, ma anche ad un amico". Da qui le ansie del direttore dell’Accademia. "Se una persona come lui, che ha condiviso tanto del nostro percorso, e che ha costruito con noi un legame di stima ed amicizia, trova oggi criticità e motivi di disaccordo così gravi da volersene andare, nulla vieta che anche altri insegnanti o allievi, possano condividere gli stessi sentimenti di insoddisfazione", è il timore di Scala. D’altra parte, "c’è voluto molto lavoro e passione perché la comunità dell’Accademia fosse un luogo di collaborazione, studio, impegno e disinteresse personale per un unico fine: creare un futuro per i giovani musicisti", prosegue il direttore. E dunque questo "forte segnale di disagio" espresso dal maestro Giordano "va accolto con la serietà necessaria e la voglia di capire e, se necessario, modificare ciò che non va", è la linea di Scala.
Anche perché, a quanto pare, le dimissioni di Giordano non sarebbero un caso isolato. Pure un altro insegnante di musica da camera, secondo quanto riferito dal direttore, "si è dimesso ma…senza sbattere la porta". E dunque, anche alla luce di questo, "i problemi vanno affrontati con sensibilità e determinazione, cercando una possibile soluzione – esorta Scala –. Non vorrei mai dovere assistere ad altre defezioni". Il direttore non lo dice, ma è chiaro che a questo punto la palla è nel campo del presidente Corrado Passera. "Credo di poter considerare l’Accademia Pianistica come una figlia, cui ho dedicato la vita, le mie energie e competenze, perché crescesse e si facesse apprezzare ad Imola e nel mondo – conclude Scala –. Non intendo quindi sottovalutare i segnali che mi sono arrivati. Credo che gli amici che hanno seguito la crescita della nostra scuola vorranno sapere se e cosa può essere scaduto o cambiato nei suoi valori e nella sua organizzazione".