REDAZIONE IMOLA

Bar allo stremo: "Servono aiuti immediati"

Caro bollette, viaggio tra i titolari dei locali: "Non abbiamo ancora ritoccato i listini, ma la coperta è sempre più corta"

di Mattia Grandi

Sono sempre più lontani gli equilibri di sostenibilità economica per i bar imolesi. La morsa dei rincari stringe forte tra bollette triplicate e costi delle materie prime schizzati alle stelle. Manca perfino la forza di recitare l’ennesimo appello, il tempo è ormai scaduto.

"Difficile starci dentro così – analizza Matteo Dalpozzo del Mamma Mia Cafè di via Puccini –. E non chiedeteci di amplificare gli sforzi di gestione. Stiamo tirando al massimo da mesi, occorrono interventi dall’alto". Baristi tra l’incudine e il martello. Spese elevate da una parte e tutela della clientela dall’altra. "Non abbiamo ancora ritoccato il listino, ma la coperta è sempre più corta – continua –. Si salvano quegli esercizi che hanno contratti per l’energia a canone fisso. Uno scenario di questo genere penalizza chi punta sulla qualità".

Poco meglio la situazione all’altezza del Caffè Pasticceria Maxim di via Rossini: "Respiriamo perché abbiamo le tariffe delle utenze bloccate per un anno. Una vera botta di fortuna – spiega il titolare Fabrizio Rabiti –. Non fatemi pensare a cosa succederà alla scadenza dell’accordo. Sono molto preoccupato". Già, coi consumi energetici del bar alti e le soluzioni alternative in stile palliativo. "Crescere i prezzi? Siamo stati tra gli ultimi a mettere il caffè ad 1,20 euro a tazzina – confida –. Qualche aumento calmierato, però, l’abbiamo fatto. Cerchiamo di resistere. Per fortuna il lavoro non manca". In attesa di una manovra tampone per la criticità. "Il tempo stringe – chiosa Rabiti –. I fornitori aggiornano i listini di continuo. Cresciute tutte le materie prime che risentono pure del caro trasporti".

Scuotono la testa anche Paolo Bacchilega e Annalaura Cavallo dietro al bancone del Bar del Viale all’interno del centro sociale ‘La Tozzona’: "Situazione complessa soprattutto per quanto riguarda le spese per il gas – raccontano –. Così è dura, siamo preoccupati. Non è una condizione sostenibile troppo a lungo. Serve alla svelta una qualche forma di sostegno al comparto".

Dalla periferia al centro storico di Imola il quadro non cambia. "Che fatica – commenta Gianluca Lelli del Caffè Emilia pub & bar –. È un vero peccato perché in questo modo tramontano anche stimoli ed idee". C’è poco spazio per l’ottimismo. "Alcolici a parte, sono cresciuti tutti gli importi dei prodotti che acquistiamo – riflette –. Sì a qualche ritocchino al nostro listino ma non basta". Si lavora a corrente alterna. "Bene le colazioni e i flussi di avventori nei weekend. Durante la settimana però, specie in orario serale, non c’è un gran giro – prosegue Lelli –. Le festività natalizie traineranno un po’ le consumazioni, ma prevedo un primo trimestre del nuovo anno durissimo".

Capitolo richieste al governo. "Calmierare le bollette delle attività commerciali. Ma non torneranno più come quelle di prima. Le nostre sono quasi triplicate – conclude –. Spettro riscaldamento? Il meteo, fino ad oggi, ci ha dato una mano. Inevitabile scaldare gli ambienti. Non posso mica tenere i clienti al freddo".