Cau, Marchetti incalza la Regione

Il consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, solleva dubbi sull'efficacia dei Cau in Emilia-Romagna, sottolineando che il 17% dei pazienti che si rivolgono a questi centri non riceve un percorso clinico concluso. Marchetti suggerisce di aprire strutture accanto ai Pronto Soccorso per gestire i casi meno complessi.

"Più che guardare alla riduzione del 6% degli accessi al pronto soccorso, occorre tenere in considerazione un altro dato, quello del 17% dei pazienti che si rivolgono ai Cau (Centro assistenza urgenza) e vengono rimandato a casa con il percorso clinico non concluso". A dirlo è l’imolese Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega e vicepresidente commissione Sanità dell’ente di viale Aldo Moro, che esprimi dubbi sull’efficacia dei Cau in Emilia-Romagna. "Sebbene i numeri possano essere un indicatore importante, non sono sufficienti per valutare appieno la qualità di un servizio sanitario – sottolinea Marchetti –. Infatti, emerge un dato significativo che viene spesso trascurato: il 17% dei pazienti che si rivolgono ai Cau non viene rimandato a casa con il percorso clinico concluso. Questo significa che una parte dei pazienti, tra trasferimenti verso altri pronto soccorso, necessità di esami specialistici in strutture diverse e rinunce, non trova risposte adeguate nei Cau, generando disagio per i pazienti e sovraccarico su i pronto soccorso rimasti operativi". Per questo motivo, Marchetti torna su un tema a lui caro e particolarmente sentito anche in città, dove il Cau è all’ospedale vecchio. "Rimaniamo dell’idea che sarebbe stato opportuno aprire strutture in grado di intercettare i casi meno complessi accanto ai Pronto Soccorso esistenti".