GABRIELE TASSI
Cronaca

Cinque operai in nero nei cantieri. Niente contratti né previdenza. Multe per oltre centomila euro

Il biltz della Finanza fra Imola, Mordano e Castel San Pietro: due lavoratori senza permesso di soggiorno. Trovate attrezzature prive dei requisiti di conformità. Una delle aziende era senza la ’patente a crediti’. .

I controlli della Guardia di finanza hanno permesso di identificare cinque operai che lavoravano in nero

I controlli della Guardia di finanza hanno permesso di identificare cinque operai che lavoravano in nero

Lavoravano in cantiere, ma nemmeno un pezzo di carta era stato firmato. Mancavano coperture assicurative e previdenza a cinque operai in nero scoperti dalla Guardia di finanza imolese, due dei quali – stranieri – non avevano nemmeno il permesso di soggiorno.

Sotto la lente delle fiamme gialle la sicurezza nei cantieri dell’Imolese e in particolare l’operato di otto ditte attive fra i comuni di Imola, Mordano e Castel San Pietro delle quali non viene fornito il nome. Durante i controlli svolti dai militari è stata esaminata la posizione di 14 lavoratori in totale, cinque dei quali – che facevano capo a tre ditte – sono risultati "in assenza di contratto di lavoro e di ogni copertura assicurativa previdenziale", spiegano le fiamme gialle. Tra gli operai, per la maggior parte stranieri, due avevano solamente avanzato la richiesta per il permesso di soggiorno ma ancora non lo avevano ricevuto, e quindi non avrebbero potuto nemmeno metterci piede in cantiere. Inoltre, una delle aziende non aveva la ’patente a crediti’. Un vero documento ’a punti’ (da decurtare in caso di violazioni) indispensabile da qualche mese per poter operare nel settore dell’edilizia in seguito a un decreto datato ottobre 2024.

In campo, al fianco delle fiamme gialle, anche l’Ispettorato del lavoro di Bologna e l’Asl di Imola. Al setaccio quindi, durante i controlli, il rispetto delle normative di sicurezza da parte delle 14 aziende finite sotto la lente.

In particolare, per alcune, sono state riscontrate violazioni collegate all’utilizzo di attrezzature da cantiere quali utensili da taglio o altre scale portatili. Utensili per i quali mancavano "requisiti di conformità", quali, per esempio, la mancanza di manutenzione, obbligatoria negli attrezzi da cantiere. Tanto evidentemente da rivedere anche in merito alla gestione del rischio elettrico (gli impianti, per esempio, devono avere una certa distanza dai materiali liquidi o pericolosi).

Un blitz di controlli approfonditi, che ha portato una serie di multe per un totale di oltre centomila euro. In parallelo sono stati emessi anche tre provvedimenti di sospensione, distribuiti in tre cantieri.

L’attività "originata nell’ambito del normale controllo economico del territorio e preceduta da un’accurata attività di intelligence", spiega la Guardia di finanza "evidenzia l’importanza della prevenzione e repressione dei fenomeni connessi allo sfruttamento del lavoro che arrecano danni all’intero sistema economico nazionale sottraendo risorse all’Erario, minando gli interessi e la salute dei lavoratori, compromettendo la leale e sana competizione tra le imprese".

Gabriele Tassi