I disegni degli ospiti della Casa di riposo diventano una mostra

Imola, tre anziani residenti alla Cra Venturini espongono i loro lavori e raccontano i benefici. Gli animatori: “Vogliamo far capire a tutti che questo non è un posto triste, ma pieno di attività”

Le opere degli ospiti della casa di riposo e Jessica Mongardi, Marco Zuffa, Cristina Callingani

Le opere degli ospiti della casa di riposo e Jessica Mongardi, Marco Zuffa, Cristina Callingani

Imola, 15 aprile 2024 – “Una mattina mi sono svegliato e ho trovato tre pittori. Una mattina mi sono svegliato, e ho trovato mille colori". Con questa piccola poesia, Marco Zuffa, animatore alla Cra Venturini, apre la mostra ‘L’arte dove meno te lo aspetti’, realizzata dai tre residenti Luciana, Primo e Paola. Un’invasione di colori con una inaugurazione vera e propria, con taglio di nastro e merenda condivisa.

Un titolo, la cui scelta non è casuale: l’intento è infatti quello di richiamare il fatto che è possibile trovare l’arte anche in una Casa di riposo. "Anzi, noi oggi abbiamo un intento ben preciso" ci tiene a puntualizzare Jessica Mongardi, animatrice, che insieme a Marco Zuffa e Cristina Callingani ha messo insieme l’idea: "Vogliamo uscire dallo stereotipo dell’ospizio triste e sdoganare questa idea che c’è dietro. Questa attività è stata estremamente stimolante per gli ospiti. Specialmente Paola (una delle artiste) ha avuto un miglioramento non solo dal punto di vista psicologico, ma anche motorio".

L’idea della mostra nasce dopo che i tre animatori hanno visto un disegno di uno degli ospiti, Luciana. "Abbiamo pensato a questa attività dopo aver visto un suo quadro, con dipinti dei fiori che uscivano dai vasi, a cui ho dato significato di libertà e gioia. Poi è arrivata Paola che con i suoi colori sfiora la natura e abbiamo infine scoperto Primo", racconta Marco Zuffa. "Speriamo che questa sia un’occasione per far vedere che dentro le Case di riposo si fanno cose piacevoli, stimolanti per gli ospiti, per dare voce a loro".

Anche Cristina Callingani ribadisce l’importanza del fare sempre nuove attività: "Facciamo attività diverse con tante iniziative mattina e pomeriggio. Così hanno una routine. Questa è stata una cosa nuova, ma ne siamo felici e soddisfatti". La mostra è stata strutturata in tre parti, ognuna dedicata a un artista.

Per loro, il disegno rappresenta una via di fuga dalla quotidianità e dai dolori della malattia. "È un anno che sono qui. All’inizio non mi muovevo, stavo sempre in camera. Ho cominciato a disegnare per passare il tempo", racconta infatti Paola, che mostra con orgoglio lo smalto appena messo per la giornata importante. "Prima di ammalarmi facevo qualche schizzo, per passare il tempo, poi Jessica mi ha dato dei colori, principalmente con acrilico e olio, dei fogli di tela e ho cominciato. Disegnare mi aiuta a rilassarmi. Quando sono in mezzo ai miei colori mi sento bene, forse anche per questo ho trovato l’energia per mettermi in piedi. Mi ha dato la forza di andare avanti".

Il soggetto preferito di Paola è la natura, che riporta su tela con colori vivaci: "Mi piacciono i boschi in autunno e in primavera, i prati, il tramonto sul mare. Metto giù dei ricordi su dove sono stata in vacanza".

Anche per Primo l’arte rappresenta un rifugio di ricordi: "Ho iniziato a disegnare quando andavo alle elementari. Facevo i quadri per i miei amici e loro mi pagavano con una pasta".  Quella del disegno è una occasione per Primo per poter stringere nuovi legami dentro la Residenza: "Disegno per una mia amica – dice – e lo faccio con grande concentrazione. Disegno quello che mi passa per la testa. Però, se c’è una cosa che mi piace è metterci un riassunto alla fine, anche un po’ ironico".

I dipinti di Luciana variano dalla natura morta fino a volti femminili. "Mi insegnava la mia mamma – racconta –. Lo faccio quando ne ho le energie e comincio sempre mettendo la data. È importante per me. Mi piace farlo, come mi piace fare altre cose artistiche" conclude, mentre si sistema la camicia messa apposta per l’evento della giornata.

Una giornata speciale, che non dimenticherà tanto facilmente, fatta di arte, spensieratezza e riflessione. Non manca, infatti, un piccolo riquadro con dei vecchi disegni ritrovati di pazienti che non ci sono più. "Vogliamo fare un pensiero anche per loro", dice infatti Marco, prima di dare il via alla mostra.