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Raddoppio dei binari. I sindaci scrivono a Rfi: "Serve un tavolo". Avanza l’idea galleria

Linea Bologna – Castel Bolognese, i primi cittadini interessati dalla grande opera chiedono di istituire un confronto permanente con Regione, Ferrovie e Città metropolitana. Verso la proroga di 90 giorni il termine per presentare osservazioni

Raddoppio dei binari: i sindaci interessati dalla grande opera chiedono di istituire un confronto permanente con Regione, Ferrovie e Città metropolitana

Imola (Bologna), 20 luglio 2024 – Prende corpo l’ipotesi di realizzare l’ampliamento della ferrovia in affiancamento alla linea storica, ma senza viadotto. E cioè servendosi di "gallerie o soluzioni specifiche ad hoc per i centri abitati, in particolare quello di Imola".

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A parlarne, per la prima volta, sono i sindaci dei comuni interessati dal potenziamento della ferrovia fra Bologna e Castel Bolognese, il maxi progetto da 3,6 miliardi che mira a separare il traffico merci e alta velocità da quello locale. Il tema centrale è la riduzione dell’impatto dell’opera sul territorio. Mentre si profila un ulteriore proroga dei termini per la presentazione delle osservazioni al progetto (altri 90 giorni a partire dall’8 settembre), Matteo Lepore (Bologna), Marco Panieri (Imola), Luca Albertazzi (Dozza), Luca Lelli, (Ozzano), Francesca Marchetti (Castel San Pietro) e Marilena Pillati (San Lazzaro) hanno scritto ai vertici di Rfi e all’assessore regionale Andrea Corsini.

"Gli incontri e le attività di presentazione del progetto hanno confermato con ancora maggiore forza l’esigenza e la necessità di avere un quadro strategico e progettuale più ampio, motivato e condiviso, dotato di approfondimenti tecnici mirati alle diverse soluzioni in campo", si legge nella lettera degli amministratori. Per questo motivo, i sindaci chiedono "l’istituzione formale di un tavolo interistituzionale tecnico-politico a cui partecipino ministero, Rfi, Regione, Città metropolitana e Comuni attraversati" che porti alla firma di un accordo."Per quanto riguarda l’approccio strategico – proseguono in sindaci – deve essere condiviso quale sia il ruolo del potenziamento previsto a livello locale e sovralocale e quali siano le opportunità reali connesse e gli effetti attesi per Alta velocità, Servizio ferroviario metropolitano e merci".

Venendo invece all’analisi più strettamente tecnica, "dovranno essere analizzate in maniera puntuale più argomenti", avvertono gli amministratori. E dunque: "Le diverse soluzioni fra cui quella in affiancamento alla linea attuale anche non sopraelevata e contemplando l’ipotesi della realizzazione di gallerie o di soluzioni specifiche ad hoc per i centri abitati, in particolare quello di Imola; le ricadute sulla stazione centrale di Bologna e la sua rete di adduzione, in relazione alla realizzazione del Sfm e del traffico ferroviario regionale; le necessarie opere di compensazione e mitigazione".

In sostanza, una progettualità che "completi la prospettiva con una reale relazione territoriale fra i servizi della nuova linea e quelli metropolitani (la stazione di Toscanella, il potenziamento del nodo di Bologna, l’incremento dei servizi Sfm fra cui quelli passanti, ecc) – concludono i sindaci –. In particolar modo, al fine di poter esprimere valutazioni tecniche di merito, dovranno essere necessariamente approfondite le seguenti componenti per le quali ci attendiamo integrazione per la documentazione: trasportistica, urbanistica, agronomica, idrologica ed idrogeologica, paesaggistica".

Critico sulla lettera dei sindaci è il consigliere comunale e metropolitano di FdI, Simone Carapia: "Più volte ho sentito dire, da chi governa il territorio, che bisogna passare dalle parole ai fatti perché questo è un progetto strategico. Ma a questo punto mi pare che i primi cittadini pensino una cosa e poi ne facciano un’altra. Non ci si vuole assumere le proprie responsabilità cercando di arrivare ai tempi supplementari e buttando la palla in tribuna; ma prima o poi l’arbitro fischia...".