’Scappi’ devastato, la preside denuncia

Migliaia di euro di danni durante l’occupazione degli studenti: porte divelte, scritte sui muri, distributori automatici spaccati

Porte divelte, scritte sui muri e tubi dei servizi igienici rotti volontariamente. Si chiude nel peggiore dei modi l’occupazione iniziata martedì scorso all’Istituto Alberghiero "Bartolomeo Scappi" di Castel San Pietro. A fronte di un nutrito numero di studenti che, giuste o sbagliate che fossero, intendevano rivendicare con questo gesto forte dell’occupazione modifiche considerate necessarie legate soprattutto ad aspetti organizzativi interni alla scuola, altri invece hanno approfittato del ‘liberi tutti’ all’interno dell’istituto per mettere a ferro e fuoco i locali di viale Terme.

"Faremo la conta dettagliata dei danni", spiega la dirigente Patrizia Parma, ma già una prima, sommaria lista fatta in queste ore, fa ben comprendere quanto condivisibile sia l’amarezza non solo della stessa preside, ma anche dei ragazzi più ‘impegnati’ nell’occupazione che si sono ‘smarcati’ nettamente dagli atti vandalici, dichiarando ieri al Carlino la propria "delusione per chi ha approfittato di questa condizione di occupazione per compiere atti di danneggiamento che condanniamo fermamente. Lo scopo era ben altro. Tanti l’hanno capito, altri no". Tra quegli ‘altri’ c’è chi, appunto, nei cinque giorni e nelle tre notti allo Scappi (nella notte tra venerdì e sabato gli studenti hanno deciso di lasciare l’istituto e tornare solo in mattinata proprio per evitare possibili ulteriori danneggiamenti), ha divelto la porta della presidenza, rotto pannelli del controsoffitto, infranto i vetri dei distributori automatici di cibi e bevande, tagliato due zanzariere, rotto maniglioni antipanico, divelto tubature nei bagni, danneggiato due armadietti in metallo giunti appena due giorni prima in istituto.

Migliaia di euro di danni, insomma, anche se in alcuni casi, avverte la dirigente Parma, "i responsabili sono stati individuati, e a loro chiederemo il rimborso dei danni". Riguardo alle tante scritte sui muri esterni ed interni dell’edificio, nell’ultimo incontro di ieri mattina è stato concordato che "i ragazzi si adopereranno e provvederanno all’imbiancatura". L’occupazione, si diceva, è terminata appunto ieri, dopo lunghi colloqui durati "tutta la settimana. Abbiamo parlato senza soluzione di continuità ogni giorno con i ragazzi, sia io che gli insegnanti, c’è stato un confronto continuo, e credo che alla fine abbiano capito che prima di compiere un gesto come questo, si deve parlare, chiedere un confronto, cosa che non era mai stata fatta. Posto che queste occupazioni, tengo a sottolinearlo, nascono da collettivi esterni, questo me l’hanno confermato anche i ragazzi", il commento della dirigente.

Strascichi, comunque, al di là dell’amarezza, ne rimarranno, anche sul piano giudiziario. La preside Parma ha infatti fatto denuncia alla Procura delle Repubblica per occupazione di edificio pubblico e interruzione di pubblico servizio.

Claudio Bolognesi