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Strade nel mirino di FdI: "Provinciali disastrate"
Le "pessime condizioni" delle strade provinciali tornano sotto la lente di Simone Carapia, ex leghista pronto a debuttare in Consiglio comunale con Fratelli d’Italia e nell’assemblea metropolitana di Palazzo Malvezzi a Bologna con ‘Uniti per l’alternativa’.
"Presentano spesso un manto inidoneo alla percorrenza in sicurezza dei veicoli, dove chi guida i mezzi è costretto a fare una sorta di slalom tra una buca e l’altra", protesta Carapia, citando in particolare la situazione della San Vitale e della Montanara per quanto riguarda il circondario imolese. "Ma la situazione è ovunque critica quando si parla di strade provinciali", prosegue il neo esponente di FdI. E incalza: "Le ditte preposte alla manutenzione non chiudono più le buche e la situazione peggiora sempre più. Devono intervenire i cittadini con badile e catrame, per normalizzare la situazione? Ma cosa fa la Città metropolitana con queste ditte che nonostante chiamate e solleciti non intervengono? Sono questi i vantaggi dell’accordo globale con un bando di 160 milioni di euro per otto anni?".
Sul banco degli imputati finiscono dunque Matteo Lepore (primo cittadino metropolitano di Bologna) e il suo vice, il sindaco Marco Panieri. "Ai cittadini non interessano se ci sono state o ci sono delle dispute sull’appalto del servizio – attacca Carapia –. Vogliono solo delle strade decenti da percorrere normalmente e in sicurezza. Se questa è la riorganizzazione del settore voluta dal centrosinistra, siamo a cavallo; ma della buca".
Secondo l’esponente di opposizione, i cantonieri "non operano più come prima e sono rimasti solo dei sorveglianti che segnalano le buche alle ditte che non intervengono nonostante le continue richieste e solleciti. Buche e asfalto sconnesso – prosegue Carapia – sono evidenti in quasi tutte le arterie provinciali, anche in quelle che di recente sono state oggetto di lavori o rifacimento del manto".
Per questo motivo, il consigliere di FdI ritiene "necessario" un "urgente intervento per la messa in sicurezza di tutte le strade e un controllo sistematico e puntuale sull’esecuzione dei lavori, perché chi ha delle responsabilità è giusto che ne risponda. La sicurezza stradale – conclude Carapia – dovrebbe essere un obiettivo primario di qualsiasi amministrazione e non passa solo dalle norme del codice stradale, ma soprattutto dalle condizioni della rete stradale. In Città Metropolitana pare invece non essere così".