"Un lupo a Linaro". L’allarme dei residenti

A due passi dalla città l’animale selvatico: l’ex consigliere Poli pubblica un video. La testimonianza: "Era vicino casa nostra, da mesi troviamo le sue impronte".

"Un lupo a Linaro". L’allarme dei residenti

"Un lupo a Linaro". L’allarme dei residenti

Il lupo a due passi dalla città. È successo nella mattinata di domenica, poco dopo le 8, quando sono iniziati gli avvistamenti di un singolo esemplare dell’animale selvatico all’altezza dell’abitato di Linaro. In linea d’aria a poche centinaia di metri dal quartiere Pedagna di Imola. Il canide ha scorrazzato tra i campi della zona, poi ha attraversato la provinciale Montanara davanti al parco di Villa Gambetti risalendo verso via Punta. La rapida sortita è stata ripresa anche da un automobilista in sosta munito di smartphone e il video è stato postato sui social dall’ex consigliere regionale Roberto Poli materializzando centinaia di like e decine di commenti. Ma non è tutto. Una quarantina di minuti dopo, un nuovo faccia a faccia con quello che sarebbe un lupo. Questa volta sulle pendici di via Poggiolo poco dopo il bivio con via Morine, tratta piuttosto frequentata anche da runner e camminatori: "Era a pochi metri dalla nostra abitazione. Ci fissava e non sembrava per nulla intimorito dalla nostra presenza – hanno spiegato alcuni residenti, i primi ad accorgersi della sagoma della bestia in mezzo al verde –. Sono mesi che troviamo grosse impronte sospette e una notte, rincasando, ne abbiamo visto infilarsi uno all’interno di un boschetto qui attorno".

Gli esperti ricordano che il lupo non è pericoloso per l’uomo (un unico caso nell’ultimo secolo ha riguardato il comportamento un singolo lupo in Abruzzo, ndr) e, tendenzialmente, si tiene lontano dalle persone. La specie, inoltre, è integralmente protetta dalla Stato dal 1976 con leggi molto severe. Certo che, negli ultimi tempi, si sono moltiplicati gli avvistamenti. In particolar modo nella vallata del Santerno. Una convivenza che, quando ravvicinata, può non essere così facile.

Lo sanno bene i cacciatori e gli allevatori della zona. Un anno e mezzo fa, infatti, a farne le spese fu un pastore maremmano impegnato in una battuta di caccia al cinghiale a Rio Quercioli-Sesdetto a Castel del Rio. E all’epoca il sindaco del paese, Alberto Baldazzi, confidò: "Un quadro allarmante perché questi esemplari si avvicinano ai nuclei abitati e attaccano i nostri animali. Solleciteremo una valutazione sul tema da parte degli esperti di Regione e Città Metropolitana. Dobbiamo salvaguardare la sicurezza e la serenità della comunità". Per non parlare, nello scorso mese di gennaio, della mattanza causata da un branco di lupi affamati in via Goccianello a Imola a soli tre chilometri dalle curve dell’autodromo. Un raid devastante, con tanto di incursione dei canidi all’interno di un recinto, che ha lasciato a terra senza vita dieci pecore fattrici gravide e sette agnelli di buona taglia.