PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Abusi sessuali su due cuginette. Finisce in carcere dopo la condanna

Un 73enne maceratese deve scontare dieci anni e due mesi dopo la sentenza definitiva della Cassazione. La bambine erano le nipoti della compagna dell’uomo: avevano denunciato dopo diversi anni.

Condannato a dieci anni e due mesi per gli abusi ripetuti su due cuginette, ieri mattina è stato portato in carcere un 73enne maceratese. Si tratta di una vicenda molto dolorosa iniziata nel 2007. Le bambine erano le nipoti della compagna dell’uomo, e grazie ai rapporti di amicizia tra le famiglie spesso erano affidate al pensionato. L’uomo però, approfittando di questo rapporto privilegiato, aveva iniziato ad abusare di loro fin da quando erano piccole, prima ancora che compissero dieci anni. Le due non erano mai riuscite a parlare di quello che accadeva con quella specie di zio, tramortite dalla paura e dalla vergogna. Solo nove anni dopo, in seguito una brutta storia capitata a scuola, una delle due, ormai adolescente, aveva deciso di raccontare che il compagno della zia, quando lei rimaneva sola con lui, le aveva messo le mani addosso arrivando a provare ad avere un rapporto completo con lei. Queste accuse erano state un terremoto in famiglia, arrivando anche a una cugina della ragazza, che così decise a sua volta di rivelare di aver subito le stesse attenzioni da parte del compagno della zia, in quegli stessi anni. Entrambe, sentite in tribunale con tutte le cautele necessarie e la forma dell’incidente probatorio, per evitare che dovessero ripetere in aula quei racconti, avevano confermato le accuse con dichiarazioni ritenute del tutto attendibili. Sulla vicenda, avevano svolto le indagini gli investigatori della Squadra mobile.

Con il rito abbreviato, l’uomo è stato condannato a dieci anni e due mesi di reclusione, e la sentenza, come sollecitato anche dalle parti civili, assistite dagli avvocati Alessandro Marcolini e Simona Nasso, è stata confermata in appello e poi, all’inizio di marzo, anche in Cassazione. Alla luce di questo, dalla procura di Macerata è partito un ordine di carcerazione. E ieri mattina gli agenti della Squadra mobile lo hanno notificato al maceratese, accompagnandolo al carcere di Fermo dove dovrà scontare le condanne ricevute. Il 73enne, difeso dall’avvocato Olindo Dionisi, ora potrà chiedere di avere gli arresti domiciliari, anche in considerazione delle sue condizioni di salute. L’uomo in realtà ha sempre assicurato di non aver mai fatto nulla di male alle due bambine, di cui si era occupato con sincero affetto: secondo lui, le denunce erano solo una manovra voluta dalle famiglie per questioni economiche che erano insorte tra loro. Si è sempre proclamato del tutto innocente.