Aiuti a chi assume i disoccupati

La Regione Marche lancia un bando per erogare contributi alle imprese che assumono disoccupati, nell'ambito del Fondo sociale europeo 2014-2020. L'iniziativa mira a sostenere l'occupazione e la ripresa economica del territorio regionale, colpito da crisi e trasformazioni.

Aiuti a chi assume i disoccupati

Aiuti a chi assume i disoccupati

Nell’ambito della programmazione Fondo sociale europeo 2014 – 2020, l’assessorato regionale alle Politiche del lavoro ha previsto l’attivazione di un bando (di imminente pubblicazione) che prevede l’erogazione di contributi alle imprese che assumono disoccupati. L’intervento mette a disposizione un importo complessivo di un milione , da distribuire come incentivi: 26mila euro per assunzioni con contratto a tempo indeterminato e 6.500 euro per assunzioni a tempo determinato. Le domande dovranno essere presentate tramite la piattaforma Siform 2 e verranno finanziate con procedura Just in time al raggiungimento del punteggio minimo di 60/100. "Con questo intervento – si legge in una nota – la Regione Marche prosegue la sua azione mirata di sostegno dell’occupazione con particolare attenzione, in un’ottica di integrazione delle politiche regionali, nei confronti di coloro che hanno concluso una politica attiva del lavoro regionale, ovvero una borsa lavoro, una borsa di ricerca, un tirocinio di inclusione sociale o un percorso formativo Gol". Nello stesso tempo, attraverso il rilancio della occupazione, si intende dare un sostegno alla ripresa economica e sociale dell’intero territorio regionale che, vale la pena ricordarlo, sta vivendo un momento delicato di trasformazione. La crisi economica del 2008 che ha ridimensionato il settore manifatturiero (in particolare alcuni settori, come il calzaturiero e il tessile), le conseguenze di medio lungo periodo del terremoto 2016 – 2017 e, poi, i tre anni di pandemia, hanno messo a dura prova la tenuta della nostra economia che, infatti, ha subito dei colpi pesanti. Il rilancio passa attraverso l’innovazione dei processi produttivi e, nello stesso tempo, dei prodotti, ma anche dalla rimodulazione di un modello socio economico che delinei le prospettive dello sviluppo nei prossimi anni.