Al fianco di coloro che sono alle prese con l’autismo e delle loro famiglie

"Un mese per l'autismo" al poliambulatorio centro Orizzonte: formazione, attività e eventi gratuiti per sensibilizzare sulla disabilità e promuovere l'inclusione sociale.

Al fianco di coloro che sono alle prese con l’autismo e delle loro famiglie

Al fianco di coloro che sono alle prese con l’autismo e delle loro famiglie

"Un mese per l’autismo" è un insieme di momenti formativi, attività ed eventi gratuiti e aperti a tutta la cittadinanza. Le iniziative si terranno al poliambulatorio centro Orizzonte. Si inizia sabato, poi nell’arco di tutto il mese si alterneranno laboratori di pet therapy, pittura, psicomotricità, educazione alimentare, lingue straniere, matematica, scienza. Il 3 maggio si terrà infine una cena di beneficienza a villa Anitori, a Loro Piceno. La vicesindaco Francesca D’Alessandro ha ricordato, nella giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo: "In Italia 500mila famiglie hanno all’interno del proprio nucleo una persona con disturbo dello spettro autistico: una disabilità complessa, di non facile diagnosi, con una sintomatologia non lineare. Eventi come questo servono anche per scongiurare l’isolamento. La cooperativa il Faro rappresenta un punto di riferimento importantissimo. Può sembrare un ossimoro unire la parola ’autismo’ con ’festa’, in realtà il messaggio che desideriamo inviare è questo: anche di fronte a una disabilità, si può e si deve raggiungere una quotidianità che sia all’insegna del benessere. Fondamentale è coinvolgere la comunità". Marcello Naldini, presidente della cooperativa, ha detto: "Cerchiamo di offrire servizi che generano sollievo e speranza, accoglienza, diritti di inclusione, ascolto e cura. Il centro Orizzonte de Il Faro è la risposta naturale al nostro desiderio di fare davvero la differenza nella vita delle famiglie che vivono la disabilità". Beatrice Pini, responsabile del centro Orizzonte, ha ricordato: "I numeri dell’autismo sottolineano l’urgenza di politiche e interventi sanitari, educativi e sociali, nonché concreti supporti alle famiglie, ma dall’altro ci ricordano quanto sia ancora lungo il viaggio verso la giusta consapevolezza in grado di nutrire un nuovo sguardo sociale sulla disabilità". La coordinatrice Ilaria Gallucci ha aggiunto: "La formazione è in itinere anche per i genitori e questo ci permette di dare supporto concreto ai bambini, alle bambine e a tutte le figure di riferimento. Oggi desideriamo sempre più un loro inserimento nella socialità e nello sport, quindi fuori dal contesto ambulatoriale". Marco Gentili, neuropsicologo, chiosa: "L’inclusione è un fatto che ha bisogno del giusto terreno per poter attecchire e crescere".

Lorenzo Fava