LORENA CELLINI
Cronaca

"Alcol e giovani. Anche la politica può intervenire"

Foglia del tavolo tecnico per salute e benessere parla dopo la presa di posizione del prefetto .

Andrea Foglia

Andrea Foglia

Il prefetto di Macerata ‘accende’ il vertice del Comitato sulla sicurezza e l’ordine pubblico con un atteggiamento deciso a cambiare passo per contrastare la mala movida a Civitanova "e finalmente c’è una reazione di questo tipo. Parole e azioni che spronano tutti a riflettere e ad agire. Detto questo, era già tutto previsto". Andrea Foglia, coordinatore del tavolo tecnico permanente per la ’Promozione della salute e del benessere delle nuove generazioni’, non può che approvare la scelta del prefetto Isabella Fusiello di alzare il livello di attenzione a Civitanova sui fenomeni di abuso di alcol e droga, anche tra i giovanissimi, specie dopo i casi di minorenni finiti al pronto soccorso in coma etico.

Era già tutto previsto dice?

"Civitanova, è convinzione crescente, come peraltro altre città della movida, rappresenta un fattore incitante, un fattore di rischio e lo dico senza criminalizzare nessuno, semplicemente come dato di fatto. E il problema non riguarda solo questo territorio. I dati Oms sul consumo di alcol tra gli adolescenti sono allarmanti così come quelli dell’Osservatorio Nazionale Alcol che fotografano anche il fenomeno del binge drinking, l’assunzione compulsiva di bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione. Il dilagare delle dipendenze tra i giovani viene peraltro definito una vera e propria pandemia nella relazione annuale del Dipartimento delle politiche antidroga. Ne emerge che l’alcol è disponibile e normalizzato anche nella popolazione adolescente".

La ricetta della prefettura, più controlli e confronto con gestori di locali, può bastare?

"Il prefetto fa sentire la presenza dello Stato, ma la responsabilità di quanto accade è tutta dell’immaturità diffusa dell’adulto, di una società egocentrica e dominata dalla cultura narcisistica. Non voglio cadere nella semplificazione ‘tutti sbagliati gli adulti, tutti uguali i ragazzi’ perché non tutti i giovani cedono alle dipendenze, così come tanti genitori svolgono al meglio il loro ruolo, ma spesso non riescono a contrastare il mood. Dobbiamo far tesoro dei grandi numeri e dobbiamo agire come comunità cittadina e qui chiamo in causa tutti, famiglie, parroci, decisori politici, soggetti che operano nel sociale, scuole. Una sorta di chiamata alle armi, con la consapevolezza che quello che possiamo fare non produrrà effetti immediati e a questo proposito nei prossimi giorni incontreremo gli operatori del cosiddetto divertimento e valuteremo il da farsi".

A Civitanova di questo fenomeno parlano soltanto operatori sociali e sanitari e i residenti che subiscono i disagi della mala movida.

"Civitanova è immersa nella cultura narcisistica e bisogna lavorare, anche la politica deve farlo, per fornire ai giovani altre proposte e modelli per affrontare gli stati di malessere, che negli adolescenti sono anche un disagio fisiologico, e che non siano l’abbuffata di alcol, l’assunzione di droghe per provare sensazioni diverse, fuggire dalla quotidianità, essere più socievoli e disinibiti".