FRANCESCO ROSSETTI
Cronaca

Alfonsi si gode la vittoria: "La Civitanovese dentro"

L’allenatore: con il presidente non abbiamo ancora parlato, ma sono pronto a rimanere. "Ci siamo sempre rialzati dopo i brutti ko, da vera grande squadra".

Alfonsi si gode la vittoria: "La Civitanovese dentro"

Alfonsi si gode la vittoria: "La Civitanovese dentro"

Tutto l’anno con il sorriso in volto. Ma sempre in tensione. Anche ieri, dopo un campionato appena vinto, Sante Alfonsi non ha staccato la spina. "No, ma quale lavoro. Oggi abbiamo solo riso e scherzato", giura. Dal suo esordio da allenatore della Civitanovese, la sconfitta casalinga con l’Urbino, alla sua seconda uscita stagionale, la vittoria di Osimo, c’è un mondo di mezzo che è la sintesi dell’intera stagione dei rivieraschi, neopromossi e senza i favori del pronostico ad agosto, campioni con merito ad aprile. "Sono arrivato il mercoledì e la domenica siamo scesi in campo. Non conoscevo i giocatori", racconta Alfonsi quando ripercorre la sua prima settimana da tecnico rivierasco. "Poi - aggiunge -, li ho conosciuti e abbiamo iniziato a fare ciò che sapevamo fare".

Dai primi giorni agli attuali: e quelli futuri?

"Stiamo ancora festeggiando".

Alfonsi, chi è stato a chiamarla?

"Prima, il presidente Profili, poi l’allora ds Giorgio Crocetti: è stato un colpo di fulmine. Quindi, Crocetti è andato via ed è arrivato il nuovo direttore Caludio Cicchi, con cui si è instaurato un feeling eccezionale. È una persona squisita, oltre che un esperto di calcio".

Quali sono stati le fasi più complesse?

"La sconfitte con Jesina, Maceratese e Castelfidardo. Tuttavia ci siamo sempre rialzati con filotti di vittorie. Questo lo fa solo una grande squadra".

Lo scorso inverno, c’era chi chiedeva un attaccante di peso, che non è arrivato. Eppure, avete vinto ugualmente.

"Abbiamo fatto tutto il girone d’andata senza Stefano Spagna. Appena è rientrato, ci ha lasciati Paolucci: il suo infortunio ci ha danneggiati, ma dallo spogliatoio, Michele ci ha dato tanta forza".

Qual è stata la chiave di una difesa così granitica?

"Abbiamo interpreti veramente forti. Domenica scorsa, ho dovuto prendere la decisione più difficile: lasciar fuori uno tra De Vito e Ballanti. Inoltre, abbiamo trovato un 2006, Cosignani, e un 2004, Franco, che hanno realizzato rispettivamente un girone di andata e di ritorno importanti. Pasqualini è un giocatore fantastico, dove lo schieravi faceva bene".

Fino alla pausa di Pasqua, eravate più brillanti in trasferta: perché?

"Non saprei se fosse la pressione, le squadre che si chiudevano, oppure il fatto che in casa dovevamo vincere a tutti costi. Mentalmente, ci siamo fatti qualche domanda e dopo sono arrivate tutte vittorie".

Parliamo di futuro: rimarrà qui?

"Non abbiamo ancora affrontato l’argomento con il presidente, c’è tempo. Stiamo festeggiando".

Dove dovrete rinforzarvi per affrontare la serie D?

"C’è uno zoccolo duro di giocatori, poi qualcosa dovremo comprare".