Allevatori, scongiurato lo sfratto. Proroga fino a sei anni per i moduli

Il commissario Castelli fa slittare al 30 settembre la scadenza per la demolizione delle strutture provvisorie. Gli imprenditori possono poi fare domanda per mantenere i "Mapre" al massimo fino al 2030.

Gli imprenditori agricoli potranno tenere per sei anni le strutture provvisorie emergenziali. Una possibilità che il commissario straordinario Guido Castelli aveva anticipato a marzo e che ora si concretizza con la nuova ordinanza commissariale che va a integrare le precedenti modifiche al Testo unico della ricostruzione privata, oltre all’ordinanza 9 del 14 dicembre 2016. Proprio sui "Mapre", i moduli abitativi prefabbricati rurali emergenziali a disposizione degli imprenditori agricoli per non abbandonare le loro aziende e i loro animali, nei mesi scorsi era stato sollevato l’allarme poiché il noleggio, da parte della Regione, era in scadenza. Il rischio, paventato anche da Coldiretti, era che agricoltori e allevatori venissero "sfrattati" dalle loro sistemazioni provvisorie, per doversi sistemare magari a chilometri di distanza dalle loro aziende. Poi, con l’intervento del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e del commissario Guido Castelli, l’allarme era rientrato grazie ad una proroga. Ma già allora Castelli aveva preannunciato la sua intenzione di estendere ulteriormente i termini. "L’ordinanza – si legge in una nota dell’ufficio commissariale – vuole dare la possibilità agli imprenditori di decidere se conservare o meno queste strutture, dettando modalità e termini. La data del 31 marzo, entro cui demolire le strutture provvisorie, è posticipata al 30 settembre 2024. La norma indica poi la possibilità per l’imprenditore che fruisce della struttura delocalizzata e che non voglia demolirla, di fare richiesta per mantenerla per un periodo massimo di sei anni. Le richieste di conservazione provvisoria delle strutture temporanee possono essere presentate fino al 31 ottobre 2024 se gli interventi sull’edificio privato danneggiato dal sisma sono conclusi entro il 30 settembre 2024, oppure, entro trenta giorni dall’ultimazione dei lavori qualora gli interventi sull’edificio danneggiato non siano conclusi o avviati alla data del 30 settembre 2024". Con l’ordinanza vengono apportate poi anche altre modifiche al Testo unico della ricostruzione privata. Le imprese agricole potranno eseguire gli interventi sugli edifici appartenenti all’impresa in modo unitario, tramite la presentazione di un’unica domanda e l’affidamento dell’esecuzione dei lavori ad un’unica impresa. L’intervento unitario è realizzabile anche per i complessi immobiliari con destinazione d’uso produttiva. In questo caso, la ricostruzione degli edifici può avvenire in adiacenza o in prossimità di altri edifici di proprietà del soggetto richiedente oppure anche con accorpamento degli stessi.