"Ritardi nell’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica? L’intervento dell’assessora Francesca D’Alessandro è proprio un caso di excusatio non petita, accusatio manifesta. Se i Servizi sociali potessero occuparsi a tempo pieno dei loro compiti professionali, del disagio crescente e dei bisogni primari sempre più da soddisfare, invece che essere spinti ad organizzare passaggi e passerelle, a feste e festival per l’assessora, probabilmente i ritardi non ci sarebbero stati". Ferma presa di posizione da parte della consigliera Ninfa Contigiani (Pd) contro le parole dell’assessore Francesca D’Alessadro che, nei giorni scorsi, ha cercato di spiegare alcuni ritardi nell’assegnazione degli alloggi popolari, raccontando anche che nei prossimi anni gli alloggi saranno aumentati. "Complessa o no l’istruttoria per la formulazione della graduatoria e poi per l’assegnazione di alloggi popolari è quella che si è voluta, mettersi su un piano di vittimismo, di fronte a coloro che casa l’aspettano, ci lascia francamente increduli - incalza Contigiani -. Non si è fatto abbastanza per affrontare la situazione in modo adeguato e, anzi, si è operato in senso contrario. Non da ora, visto che nel 2021 c’era un’unica funzionaria che si occupava di edilizia residenziale pubblica. Si è lasciato tutto sulle spalle di chi è rimasto, l’Ufficio casa si è trovato così a gestire ancora più incombenze e con meno personale. Una vera furbata con procedure che la stessa assessore dice oltremodo ‘complesse’". La consigliera del Pd ribalta anche i numeri forniti dall’assessore. "La D’Alessandro tenta di celare le sue responsabilità dietro il numero elevato di domande che sarebbero pervenute, dando anche i numeri. Solo che negli atti ci sono per quest’anno 211 domande e 201 ammessi, lo stesso carico di lavoro regolarmente affrontato dall’amminsitrazione precedente che nell’estate del 2020 ebbe a definire 211 ammissioni su 221 domande - conclude Contigiani -. Non si mistifichi, le determine sono facilmente reperibili sul sito del Comune. Le cortine fumogene servono a poco. Quello che contano sono i fatti, soprattutto quando non si concretizzano deludendo le aspettative di chi ha vera necessità. Perché, ci rifiutiamo di pensare, dopo tre anni pieni, di essere governati ancora da amministratori così alle prime armi, che inciampano sulle procedure".
CronacaAlloggi di edilizia pubblica: "Colpe gravi e precise"