Annibale e Ottavio Caro nell’arte di Alonso Chacòn: ecco il prezioso studio

Nuova tessera del nutrito mosaico culturale con "L’Osservatorio Annibal Caro" (istituito nel 2019), per favorire la conoscenza del prestigioso traduttore, numismatico, diplomatico e drammaturgo (nato a Civitanova nel 1507 e morto a Roma nel 1566). Domani (17.30) al Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, Beatrice Cacciotti (Università Tor Vergata-Roma), affiancata dai professor Stefano Papetti e Marcello Verdenelli (altri illustri studiosi si collegheranno in video dall’Italia e dall’estero) presenterà "Le antichità di Annibale e Ottavio Caro nei disegni di Alonso Chacòn", uno studio prezioso per conoscere la collezione numismatica e gli antichi ritratti romani appartenuti ad Annibal Caro. Tale collezione è stata ricostruita – per la prima volta – grazie ai disegni dei codici della Biblioteca Oliveriana (Pesaro), della Biblioteca Angelica (Roma), dell’Istituto Grafica di Braunschweig, dell’Herzog Anton Ulrich Museum, facenti parte del corpus "Antiquitates di Alonso Chacón". Di questa raccolta d’arte i nipoti, Annibale e Ottavio Caro, furono gli eredi. "Focus sull’antiquaria e la numismatica nella dimensione artistico-figurativa – ha detto Verdenelli – agganciando la cifra classicistica che resta – accanto a quella burlesco-satirica – una delle principali nella visione culturale di Annibal Caro". "Siamo onorati di accogliere nel Comitato scientifico dell’Osservatorio – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – anche il professor Diego Poli (Emerito UniMc), che ha accettato di donare la sua vasta esperienza culturale a favore della riscoperta di Annibal Caro". "Sono altresì grato ai professor Giulio Ferroni, Marcello Verdenelli, Stefano Papetti, Enrico Garavelli nonché a Enrica Bruni e Mara Pecorari, per l’eccellente lavoro svolto in questi anni e per le attività che saranno proseguite con professionalità e maestria, che distingue il Comitato scientifico dell’Osservatorio Annibal Caro". L’Osservatorio effettua anche periodiche pubblicazioni che vanno alle più prestigiose biblioteche.

Ennio Ercoli