Antenna: il ’no’ rimane confermato

Il Tar dà ragione al Comune di Morrovalle che ha respinto la richiesta di Inwit per una nuova antenna di telefonia a Trodica. Il Comune proponeva un'area vicina ma la società non ha dimostrato perché l'antenna a 500 metri sarebbe stata meno efficace. Il ricorso è stato dichiarato in parte inammissibile e infondato.

No alla nuova antenna di 36 metri per la telefonia a Trodica di Morrovalle: il Tar dà ragione al Comune, che aveva respinto la richiesta della Inwit - Infrastrutture Wireless Italiane. Il ricorso era stato presentato contro il provvedimento del 23 giugno scorso da parte del Suap Unione montana dei Monti Azzurri, su parere negativo del Comune. Nel suo ricorso, la società aveva precisato di aver partecipato, con Tim e Vodafone, al bando pubblico Infratel per avere i fondi Pnrr; dopo essersi aggiudicata il lotto composto da Calabria, Emilia Romagna e Marche, in cambio dei finanziamenti la società deve realizzare nuove stazioni radio base per il 5G in aree definite "a fallimento di mercato", tra cui Trodica di Morrovalle. Il Comune invece aveva dato parere negativo, perché il sito individuato non rientrava tra quelli ritenuti idonei dal Regolamento antenne, ma aveva proposto un’area vicina. Anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri era intervenuta nel procedimento al Tar, sollecitando l’accoglimento del ricorso di Inwit. Tra le varie contestazioni al Comune, il fatto di aver rispettato il regolamento sulle antenne e di non aver ritenuto prevalente il bando Infratel sulle infrastrutture. Il Tar invece, accogliendo le ragioni del Comune difeso dall’avvocato Stefano Filippetti, ha dato torto a Inwit. Per prima cosa un bando non può annullare atti e regolamenti pubblici vigenti. In ogni caso, spiegano i giudici, "un conto è affermare che determinate zone di Morrovalle vanno coperte con il radiosegnale, ai sensi del bando, altro e diverso conto è affermare che ciò può essere conseguito solo issando nel punto prescelto (e solo in quello) dalla ricorrente il palo per le stazioni radio base". La società non aveva documentato perché un’antenna a 500 metri da lì sarebbe stata meno efficace. Tra l’altro, il Comune ha di recente modificato il Regolamento, per adattarlo alle richieste di Tim. Dunque, il ricorso è stato dichiarato in parte inammissibile e comunque infondato, e in parte respinto.