Anziana morta dopo l’incidente: no all’archiviazione del caso, il gip dispone nuove indagini

Il giudice Bonifazi ha respinto l'archiviazione del caso dell'investimento mortale di Teresa Cafarella a Corridonia, chiedendo nuove indagini per chiarire le circostanze della tragedia. La procura ha sei mesi per approfondire la vicenda.

Non si chiudono le indagini sull’investimento della 82enne Teresa Cafarella, morta in seguito all’incidente subito a dicembre del 2022 in via Nicolai a Corridonia. Il giudice per le indagini preliminari, Claudio Bonifazi, ha infatti accolto l’opposizione all’archiviazione dei familiari della donna, disponendo nuove indagini. In particolare, il gip rileva la necessità di approfondire quali lesioni abbiano condotto al decesso della corridoniana, alla luce delle lesioni subite, dei danni riportati dall’auto e da quanto evidenziato dai carabinieri nella ricostruzione dell’accaduto, per capire se la morte della donna sia da attribuire all’investimento. Chiarito questo aspetto, il giudice chiede anche di rivalutare la dinamica dell’accaduto, integrando o rinnovando la consulenza tecnica. Era stata proprio quest’ultima, nel corso delle indagini, a portare la procura a chiedere l’archiviazione, visto che l’ingegnere chiamato a ricostruire i fatti aveva escluso che l’auto dell’indagato, un 50enne di Monte San Giusto, avesse investito qualcuno. Questo elemento però – come sottolineato nell’opposizione all’archiviazione dagli avvocati Sandro e Andrea Giustozzi – era in contrasto con il fatto che era stato lo stesso 50enne a dire di aver investito qualcosa in quel punto: passando in via Nicolai, l’uomo aveva visto i soccorritori e un capannello di persone, e si era diretto verso i carabinieri dicendo di aver investito qualcosa poco prima in quel punto; aveva pensato si trattasse di un gatto o di un sasso, così si era fermato poco più avanti e con un martello aveva sistemato il paraurti, che era danneggiato. Queste affermazioni erano state ripetute nella caserma dei carabinieri alla presenza del suo difensore. Inoltre, l’anziana aveva avuto il cranio schiacciato, lesione che non era possibile con una semplice caduta. Il gip Bonifazi ha dato dunque sei mesi di tempo alla procura per approfondire meglio la vicenda, e l’inchiesta dunque per ora resta ancora aperta.

Paola Pagnanelli