FRANCO VEROLI
Cronaca

Ast, ecco la prima mossa di Ricci: "Daniela Corsi direttore sanitario"

La primaria nominata dopo che era stata costretta alla dimissioni da dg per una sentenza del tribunale di Roma

Ast, ecco la prima mossa di Ricci: "Daniela Corsi direttore sanitario"

Ast, ecco la prima mossa di Ricci: "Daniela Corsi direttore sanitario"

Il neo direttore generale dell’Ast 3 Macerata, Marco Ricci, ha subito formato la squadra di governo, nominando Milco Coacci come direttore amministrativo e Daniela Corsi come direttore sanitario. E presto completerà la direzione strategica con la nomina del direttore socio sanitario. Quella di Coacci è una conferma, mentre quella della Corsi è un ritorno. Già all’inizio dell’anno, infatti, quando la guida dell’Ast venne assegnata al commissario straordinario Antonio Draisci, era stata nominata subcommissario sanitario. Poi, nominato Draisci direttore del dipartimento salute della Regione, e concluso il breve interim di Marco Armando Gozzini, alla fine di maggio è stata nominata direttore generale. A settembre il tribunale di Roma ha però accolto il ricorso dell’Avvocatura dello Stato contro la sentenza di primo grado con cui era stata reinserita nell’elenco degli idonei a ricoprire il ruolo di direttore generale di azienda sanitaria, costringendola alle dimissioni. Quindi l’interim di Milco Coacci fino a martedì scorso, quando si è insediato il nuovo direttore che si è messo subito al lavoro.

"Ho accettato con entusiasmo la sfida di guidare l’Azienda sanitaria di Macerata – afferma Ricci – e ringrazio per la fiducia che hanno riposto in me il presidente Acquaroli e l’assessore Saltamartini. L’Ast di Macerata è composta da circa 3.500 dipendenti, cinque ospedali e tre distretti, e ha eccellenze che ogni giorno operano, con abnegazione e competenza, nell’assistenza ai cittadini". Ultima prova, in ordine di tempo, l’attribuzione agli ospedali di Macerata e Civitanova, da parte della Fondazione Onda, di tre bollini rosa, massimo riconoscimento per le strutture ospedaliere che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile. Ricci "disegna" anche il futuro prossimo dell’Ast. "La sfida dei prossimi anni – sottolinea – è rappresentata dalla valorizzazione della Medicina territoriale. Attraverso i distretti sarà garantito un arruolamento proattivo e un’efficace presa in carico, in modo da offrire cure più efficienti. Attraverso le Centrali operative territoriali gestiremo i setting assistenziali più appropriati evitando acuzie, alleggerendo il carico sui pronto soccorso che – così – potranno concentrarsi sulle emergenze". Sguardo in avanti anche verso la "realizzazione delle Case di comunità, punto di primo accesso sanitario dei cittadini e degli Ospedali di comunità, che consentiranno di dare ai cittadini risposte più immediate e adeguate". Infine, grazie alle strutture territoriali e alla telemedicina, saranno offerte cure più eque per tutti, garantendo lo stesso livello di assistenza a chi sta vicino ai grandi ospedali e a chi vive nei territori più isolati dell’entroterra. "Il Maceratese – conclude Ricci – è uno dei territori più belli che ho frequentato per motivi turistici. Ora che lo vivo quotidianamente lo trovo ancora più affascinante. In questi giorni ho iniziato i miei giri conoscitivi nelle strutture dell’Azienda. Il mio impegno è visitare dal più grande ospedale al più piccolo Centro Territoriale. Infine, desidero ringraziare in particolare i marchigiani per l’ospitalità che mi hanno riservato". Sullo sfondo c’è da registrare la replica di Pierpaolo Borroni, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, al consigliere regionale del Pd Romano Carancini, che sulla nomina o meno della Corsi alla direzione sanitaria ha detto che avrebbe valutato l’autonomia e l’indipendenza del nuovo direttore. Per l’ex sindaco di Macerata, una nomina della Corsi nonostante la sentenza del tribunale avrebbe dimostrato che Ricci è "arrivato qui per ratificare decisioni già prese dagli amici degli amici". La replica di Borroni è stata scritta prima della nomina e, dunque, in qualche modo profetica. "Il consigliere regionale Romano Carancini è letteralmente ossessionato da Daniela Corsi, al limite dello stalking, nei confronti della quale si pone in modo ingiustificabile, visto che questa ha solo fatto bene alla sanità marchigiana e, ne sono certo, continuerà a farlo in altri modi e ruoli".