Ata: decisione all’unanimità. Doppio aumento della Tari. Discarica, eliminati 25 siti

Fissati gli incrementi per il 2024 e il 2025 a causa dei maggiori costi per trasferire i rifiuti a Fermo e Pesaro. Ridotta la ’rosa’ per il nuovo impianto .

Ata: decisione all’unanimità. Doppio aumento della Tari. Discarica, eliminati 25 siti

Ata: decisione all’unanimità. Doppio aumento della Tari. Discarica, eliminati 25 siti

L’Ata (Assemblea territoriale d‘Ambito) ha preso atto dei costi accresciuti che, causa inflazione e trasferimento dei rifiuti fuori provincia, Cosmari srl deve sostenere e, di conseguenza, ha dato il via libera ad un doppio aumento della Tari: + 9% nel 2024 e + 9% nel 2025. Una scelta condivisa all’unanimità dei presenti e definita dalle analisi svolte dall’Ata sulla base del metodo tariffario in vigore secondo le indicazioni di Arera (l’aumento massimo possibile era del 9,6%). Certo, se lo scenario dovesse cambiare gli aumenti potrebbero essere più contenuti, ma sono davvero in pochi a crederci.

"Questi aumenti non si rifletteranno sul tariffe del 2023 e saranno spalmati nei prossimi due anni – spiega il presidente dell’Ata, Sandro Parcaroli - ma ci stiamo adoperando per cercare le modalità gestionali più opportune per contenere i rincari previsti". Vale a dire che si sta ragionando con Fermo, ma forse anche con Pesaro, per il trasferimento dei rifiuti fuori provincia. Al momento una parte finisce a Fermo, un’altra nella discarica di Fosso Mabiglia a Cingoli. Quest’ultima, però, a marzo non sarà più in grado di riceverne e, poi, bisognerà darsi a fare per realizzare la variante (per ulteriori 250mila tonnellate) che – però – non sarà pronta prima di un anno. Nel frattempo i rifiuti finiranno tutti fuori provincia: si sta lavorando per cercare un accordo con Fermo, affinché offra una maggiore disponibilità, visto che i costi sono di gran lunga inferiori a quelli previsti nel caso di un possibile trasferimento a Pesaro.

Il paradosso è che ieri, nella stessa assemblea, si è anche discusso dei siti tra cui scegliere quello per la nuova discarica. E’ emerso che degli 84 siti individuati, 30 sono attualmente in stand-by perché i comuni interessati ancora non hanno trasmesso le loro osservazioni. Tolti questi ne restano 54, dai quali ieri ne sono stati ’eliminati’ 25. Ne restano, quindi – per ora – 29, un numero ridotto, ma di molto al di sopra dei cinque a cui si era detto di restringere la rosa entro il 2023. Peraltro il comune di Cingoli, negli ultimi mesi, ha sempre condizionato la disponibilità a un ulteriore ampliamento della discarica di Fosso Mabiglia proprio alla individuazione dei cinque siti. Un intreccio frutto di ritardi e "paure" politiche che ha inciso pesantemente sui rincari.

f. v.