Biblioteca e variante di via Panfilo. Parcaroli disinnesca due ’mine’

Dopo la minaccia di dimissioni, la maggioranza compatta ha approvato le due delibere tanto contestate

Biblioteca e variante di via Panfilo. Parcaroli disinnesca due ’mine’

Biblioteca e variante di via Panfilo. Parcaroli disinnesca due ’mine’

Disinnescate due ’mine’ pericolose, la maggioranza di centrodestra cerca di proseguire il cammino con più tranquillità. Le delibere sul nuovo regolamento della biblioteca comunale e sulla lottizzazione dell’area di via Panfilo sono state finalmente approvate nel Consiglio comunale di ieri, chiamato alla discussione in seconda convocazione dopo la mancanza del numero legale di martedì.

Il sindaco Sandro Parcaroli, che aveva paventato le dimissioni in caso di mancata approvazione del regolamento della Mozzi Borgetti, può quindi tirare un sospiro di sollievo. Assente l’assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta, che aveva preparato l’atto amministrativo attirandosi le attenzioni negative di qualche forza di maggioranza, la delibera è stata presentata dall’assessore Caldarelli. I nodi del regolamento, la cui approvazione era fondamentale al fine dell’ottenimento di finanziamenti oltre che per accedere a specifici bandi, riguardavano la messa in chiaro dei titoli necessari all’assunzione del personale, per cui si richiede "adeguata preparazione" e, sopraTtutto, la volontà di "esternalizzare la gestione" della biblioteca stessa. Su queste questioni Stefania Monteverde, consigliere d’opposizione ed assessore alla cultura dell’amministrazione Carancini, ha centrato i suoi emendamenti e le sue perplessità, peraltro specchio del pensiero dell’intera opposizione. Il sindaco Parcaroli e nessun membro della maggioranza sono intervenuti nella discussione. Gli emendamenti della Monteverde sono stati tutti respinti e la maggioranza ha votato compatta il nuovo regolamento della biblioteca: 16 a favore e 10 contrari.

Riguardo alla questione della lottizzazione dell’area di via Panfilo, si è sostanzialmente proceduto come previsto inizialmente dall’Amministrazione comunale, ossia con l’immediata eseguibilità della delibera, suscitando l’ira delle forze di opposizione. L’argomentazione con cui queste hanno più marcatamente mostrato il proprio parere negativo risiedeva nel fatto della mancanza di un interesse pubblico sulla variante che si andrebbe a edificare: Ricotta, Miliozzi, Perticarari e Cicarè hanno parlato dell’opera come "surrettizio dell’interesse privato"; si vociferava infatti tra i banchi dell’opposizione che un socio della ditta a cui il terreno verrebbe affidato sarebbe uno stretto parente di Aldo Alessandrini, capogruppo della Lega. Anche in questo caso, la maggioranza ha votato compatta per il sì alla variante.

Superati i due ostacoli che in questi ultimi giorni - insieme al caso dell’assessore Laviano fortemente contestata dall’Associazione dei commercianti del centro per la questione delle luminarie estive - avevano suscitato violente fibrillazioni interne, la maggioranza almeno per il momento va avanti. All’ordine del giorno c’era un’altra possibile ’mina’, la discussione riguardante l’abbattimento dei pini all’Helvia Recina per far posto a degli spogliatoi, ma l’argomento è slittato al Consiglio comunale del 29 aprile. La seduta, comunque, si è surriscaldata sulla questione degli alloggi Erap: la maggioranza è uscita dall’aula quando andavano discusse le regolamentazioni delle norme per accedere alle graduatorie per le case popolari, salvo rientrare in aula rendendosi conto che i numeri non sarebbero stati dalla loro parte. L’opposizione si è più volte infuriata, ma poi si è arrivati allo stop del Consiglio. I rimanenti argomenti dell’ordine del giorno saranno discussi il 29 aprile.

Lorenzo Fava