Biciplan, l’opposizione insiste:: "Raccolta di firme per chiedere il referendum consultivo"

L'ex senatore Salvatore Piscitelli critica il biciplan di Porto Recanati come progetto ideologico. Opposizione e cittadini chiedono un referendum consultivo sull'iniziativa.

"Il biciplan è un progetto solo ideologico e ha ben poco a livello concreto. A questo punto, l’idea è di promuovere una petizione e arrivare a quota 1.800 firme per chiedere un referendum consultivo all’Amministrazione". Lo ha detto l’ex senatore Salvatore Piscitelli, a margine dell’assemblea pubblica che è stata svolta venerdì sera a Palazzo Volpini. L’incontro è stato organizzato su iniziativa dei tre gruppi di opposizione, per spiegare alla cittadinanza in cosa consisterà il nuovo piano della mobilità ciclabile, da tempo annunciato dalla giunta di Porto Recanati. A fare da relatori c’erano i cinque consiglieri d’opposizione: Rosalba Ubaldi e Angelica Sabbatini (Centrodestra Unito), Alessandro Rovazzani e Maria Grazia Nalmodi (Porto Recanati 21-26), e appunto Piscitelli (Civici per Porto Recanati). Strapiena la sala consiliare, dove il geometra Giuseppe Alpini (tesserato con Fratelli d’Italia) ha illustrato nel dettaglio le varie tavole che compongono il biciplan. "Tra le criticità maggiori c’è il tratto a Scossicci tra il bar L’O di Giotto e viale Sirio, che diventerà completamente pedonale, mentre in altri tratti del lungomare Scarfiotti si perderanno parcheggi – ha riferito Alpini -. Così come sarà problematico il centro: ancora nelle tavole del biciplan è inserito un’isola pedonale lungo corso Matteotti, da via Galilei a via Rossini. Mentre il troncone nord diventerà a senso unico di marcia, idem il troncone sud. Mentre via Pastrengo non sarà più l’entrata del paese ma l’uscita, e questo potrebbe innescare lunghe code di auto, perché saranno invertiti pure i sensi di marcia di via Rosselli e via Castelnuovo". Diversi gli interventi del pubblico, che si sono espressi contro il nuovo piano della mobilità ciclabile. "Fermiamo questo scempio, perché distruggerà il paese", ha commentato una commerciante. "Non siamo contro la mobilità sostenibile, ma non si può nemmeno paralizzare la viabilità cittadina", ha tuonato la Ubaldi. "Così viene limitata la libertà di muoversi delle persone – ha aggiunto la Nalmodi -. Se il sindaco non prende in considerazione il referendum, allora noi proponiamo la raccolta firme".