Botte e minacce alla madre: condannato

Il difensore del tolentinate ha chiesto il rito abbreviato e valuterà se fare appello . .

Botte e minacce di morte alla madre, aggredita e tormentata con frasi tipo “ti apro come un maiale“. Per questo è stato condannato un tolentinate, accusato di maltrattamenti in famiglia. Gli episodi finiti ieri all’esame del gup Giovanni Manzoni sono avvenuti nel luglio, agosto e settembre del 2020. La donna, ultrasettanentenne, subiva continue vessazioni da parte del figlio, anche a causa dell’abuso di alcolici. Una volta, in particolare, le aveva puntato un coltello alla gola, pronunciando frasi senza senso, anche per via dello stato di ubriachezza. Un’altra volta, sebbene la madre avesse appena avuto un incidente che le aveva causato lo schiacciamento delle vertebre, l’aveva picchiata sulla schiena. In una occasione le aveva dato un pugno alla testa. Alle botte – in un caso evidenziate anche dal pronto soccorso, con una prognosi di cinque giorni - si aggiungevano frasi offensive e minacciose, che avevano portato la madre alla disperazione. Dopo l’ennesima aggressione, la donna aveva chiesto aiuto facendo partire la denuncia. Ieri, in udienza preliminare, l’avvocato Emiliano Carnevali ha chiesto il processo con il rito abbreviato. Il pm ha proposto la condanna a due anni e due mesi di reclusione. Il difensore ha invece parlato delle difficoltà di salute dell’uomo, per il quale era stata documentata una parziale incapacità di intendere e di volere. E alla luce di quest’ultimo elemento, il giudice ha condannato l’imputato alla pena di un anno e mezzo di reclusione. L’avvocato Carnevali valuterà l’appello una volte lette le motivazioni. La madre non si è costituita nel giudizio a carico del figlio.