Caccia a dieci ultras della Vis. Al setaccio le immagini delle telecamere

Tifosi attaccano con sassi e fumogeni autobus di famiglie a Recanati. Nessun ferito, ma paura e indignazione. Indagini in corso per identificare i responsabili.

Un gruppo di dieci tifosi, con in testa il cappuccio nero della felpa: tre di loro hanno preso a sassate e a colpi di fumogeni e bengala un pullman di famiglie con bambini di Recanati di ritorno dalla partita tra Vis e Recanatese, domenica sera. L’autobus aveva da poco oltrepassato il casello e circa 500 metri dopo, in direzione sud, è stato assalito dagli aggressori, che lo aspettavano appostati su una collinetta. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un’azione premeditata, che sarebbe comunque stata messa a segno indipendentemente dall’esito della partita. Gli autobus che viaggiavano insieme, scortati dalle auto della polizia, erano 4. La peggio l’ha avuta quello che trasportava i calciatori delle squadre govanili della Recanatese e i familiari: 53 passeggeri, tutti bambini, ragazzini e genitori, oltre l’autista. "Per fortuna è stato colpito il montante che ha assorbito la forza d’urto – spiega l’ingegner Giovanni Viola, amministratore unico della Sap, l’azienda di autotrasporti –. Diversamente sarebbe stata una tragedia".

Sul fatto indagano la Digos e la scientifica della polizia che, grazie alle testimonianze, alle immagini delle telecamere circostanti ma anche passando al setaccio telefonate, chat e messaggi scambiati su social e siti internet, sono sulle tracce dei responsabili. Tre sarebbero le persone che hanno in prima persone lanciato sassi e bengala contro gli autobus e, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero adulti sulla trentina. Per fortuna l’agguato si è risolto soltanto in tanta paura e nessun ferito, ma il gesto ha scatenato da più parti indignazione. Per raggiungere il luogo scelto, gli aggressori hanno utilizzato una strada laterale che costeggia la rete autostradale: con il favore del buio hanno potuto entrare in azione coperti dai cappucci neri. I tifosi che si trovavano sui bus hanno riferito di averli visti distintamente. La scorta, in attesa dell’arrivo dei rinforzi, temendo ulteriori aggressioni, ha messo in sicurezza i mezzi facendoli accedere ad un’area di servizio. Lì sono stati fermi per circa tre quarti d’ora per permettere alla polizia di effettuare i rilievi: i ragazzini spaventati sono stati fatti scendere e rassicurati.

E allo stadio, mentre i giocatori della Recanatese si trovavano ancora nello spogliatoio, sono giunte le notizie dell’attacco ai pullman. La Questura ha quindi deciso di trattenere per sicurezza la squadra all’interno della struttura per organizzare un percorso alternativo di uscita sotto scorta. "Stiamo preparando la querela – promette l’avvocato della Sap Alessio Silvi -. Al momento contro ignoti. Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine di Pesaro che speriamo a breve identificherà i responsabili". Qualcuno ha ipotizzato una finalità ritorsiva dopo che, prima dell’ultima partita della Vis giocata in trasferta a Recanati, sotto le finestre dell’hotel in cui erano alloggiati i giocatori, alcuni individui aveva piazzato delle bombe carta, una ogni ora dalle 2.30 alle 5,15. "Non penso che sia stato un atto ritorsivo – commenta l’avvocato Silvi –. È stato un atto gratuito contro famiglie e bambini".

Antonella Marchionni