Cane morto, in due a processo per truffa

Nei guai il veterinario e il venditore che aveva messo l’annuncio su Subito.it: per l’accusa l’animale non era vaccinato e sverminato

Cane morto, in due a processo per truffa

Cane morto, in due a processo per truffa

di Paola Pagnanelli

Aveva comprato un cuccioletto di barboncino, con l’assicurazione che fosse stato vaccinato. E invece poco dopo l’animaletto era morto. Per questo, accusati di truffa, sono sotto processo il venditore, Manuel Carosi di Acquaviva Picena, e Sergio Giachini, veterinario di Ascoli. I fatti da chiarire sarebbero avvenuti il 20 agosto del 2018. Ieri in tribunale a Macerata, rispondendo alle domande del pubblico ministero Raffaela Zuccarini, l’acquirente, un maceratese, ha raccontato la vicenda del cane. Ha spiegato di aver letto un annuncio sul sito "Subito.it", relativo alla vendita di cuccioli di barboncino toy vaccinati, sverminati e visitati dal veterinario. Si era dunque messo in contatto con il venditore e aveva conosciuto Carosi, che si era presentato come fratello della donna che aveva pubblicato l’annuncio. Dopo essersi dati appuntamento all’uscita dell’autostrada di Civitanova, il 20 agosto Carosi avrebbe mostrato al maceratese il cucciolo, avrebbe incassato il prezzo concordato 450 euro, e avrebbe dato all’acquirente il libretto sanitario indicando il dottor Giachini, come veterinario da contattare per avere le informazioni sulla salute del cuccioletto. Il 26 agosto il maceratese avrebbe chiamato il veterinario, che avrebbe dichiarato di aver vaccinato il barboncino contro la parvovirosi. L’animale però stava male, e così il padrone lo aveva portato prima da un veterinario, poi da un altro, ma purtroppo due giorni dopo il cucciolo era morto. Secondo uno dei medici che lo aveva visitato, il cane non aveva affatto ricevuto la vaccinazione contro la parvovirosi. Così era partita la denuncia. Dopo di lui, il pm Zuccarini ha chiamato un finanziere che fece alcuni accertamenti e i due veterinari che visitarono il barboncino: avevano entrambi accertato che l’animale era visibilmente malato e che aveva i parassiti. Tra l’altro, il cucciolo aveva appena due mesi, dunque sarebbe stato pericoloso vaccinarlo da così piccolo contro la parvovirosi, terapia che si somministra dopo 50 giorni. Dopo aver sentito i testimoni e la parte offesa, il giudice Andrea Belli ha rinviato l’udienza a luglio per la sentenza. I due imputati, difesi dagli avvocati Iole Magitti e Antonio Pagliacci, potranno ancora dare la loro versione sulla vicenda, cosa che finora non hanno fatto. Il maceratese, che si è detto molto addolorato dalla vicenda del cagnolino appena preso, si è costituito parte civile con l’avvocato Andrea Tonnarelli.