"Casa di riposo e struttura riabilitativa insieme si può"

Tentativo del sindaco Calamita e della Fondazione Falconi di evitare la soluzione pensata da Regione e Inrca: chiusura dell’ospizio e arrivo del servizio da Treia.

"Casa di riposo e struttura riabilitativa insieme si può"

"Casa di riposo e struttura riabilitativa insieme si può"

Tolti i fondi per il nuovo Inrca ad Appignano e sfrattati i sette ospiti della casa di riposo, costretti a trasferirsi altrove per lasciare spazio alla struttura riabilitativa che ora si trova a Treia. È l’ultimo atto di una annosa vicenda che il sindaco Mariano Calamita ripercorre con amarezza. "A febbraio 2019 ci fu l’inaugurazione del cantiere. Ben 7 milioni di euro, di cui tre milioni e mezzo a carico del ministero della Salute e 3 milioni della Regione. Purtroppo, dopo qualche mese, il fallimento della ditta appaltatrice, poi il susseguirsi delle richieste di subentro alle ditte in graduatoria, tutte deserte. In Consiglio comunale viene approvata la richiesta di un incontro pubblico con l’assessore alla Sanità della Regione, a cui seguono numerose richieste di incontro, inviate dal sindaco e dalla Fondazione Falconi (proprietaria dell’area) verso l’Inrca e la Regione, tutte senza risposta. Il 13 ottobre 2023, in un incontro a porte chiuse tra Regione e Inrca, di cui avemmo notizia solo dopo con un accesso agli atti, viene revocato il finanziamento regionale di tre milioni per l’Inrca di Appignano. I vertici concordano anche con l’avvio, da parte della Regione, della procedura di revoca di tre milioni e mezzo con il ministero della Salute. In pratica la Regione e l’Inrca revocano i fondi destinati al complesso Inrca ad Appignano, senza nessuna interlocuzione con la Fondazione né con il Comune. Solamente a inizio marzo il presidente della Fondazione e il sindaco incontrano la direttrice Inrca, che porta a conoscenza le due parti che l’Ast Macerata ha richiesto a Inrca i locali al secondo piano dell’ospedale di Treia, per realizzare una casa della comunità e ospedale di comunità a Treia, attraverso i fondi Pnnr. I locali richiesti dall’Ast sono quelli che l’Inrca utilizza per un servizio di riabilitazione con 17 posti letto". L’Inrca ha pensato di trasferire la riabiltazione ad Appignano, nei locali della Fondazione Falconi, dove c’è una casa di riposo da 10 posti letto occupata da 7 anziani e gestita dalla stessa Inrca". Gli anziani sarebbero stati trasferiti, il personale licenziato. Comune e Fondazione chiedono tempo per esaminare la vicenda, ma subito l’assessore Saltamartini e il capogruppo di minoranza Buldorini annunciano l’operazione come cosa fatta. "La notizia ha generato sgomento nei già fragili e anziani pazienti ricoverati, nei familiari e nei lavoratori. Non possono ricadere su anziani ultra-ottantenni le miopie di chi, in questi anni, non ha trovato una soluzione per una migliore organizzazione dei servizi. Inrca e Regione tengano in considerazione le soluzioni proposte dalla Fondazione Falconi e dal Comune, tese a far coesistere le due realtà. L’Inrca quindi rispetti gli impegni sottoscritti con la Fondazione Falconi".