Celebrazione provinciale: "Futuro senza divisioni"

A Cingoli il prefetto Fusiello ha rivolto un "appello di pace e uguaglianza alle nuove generazioni". Consegnate dall’Anpi tre benemerenze .

Celebrazione provinciale: "Futuro senza divisioni"

Celebrazione provinciale: "Futuro senza divisioni"

Un applaudito Adagio in Si bemolle, composto ed eseguito dalla violinista Serena Cavalletti, è stato l’ideale simbolo della contegnosa serenità risaltata nella Festa provinciale della Liberazione dal nazifascismo, indetta da Prefettura, Provincia, Anpi, Unione montana Musone-Chienti-Potenza, Istituto storico maceratese, ospitata ieri a Cingoli dal Comune nella gremita Sala Verdi. Con autorità militari e civili, l’onorevole Irene Manzi, il consigliere regionale Romano Carancini, i sindaci Rosa Piermattei di San Severino e Mauro Sclavi di Tolentino, Monaldo Vignati per l’Unione montana. Moderatrice l’assessora municipale Martina Coppari, il sindaco Michele Vittori ha salutato la platea sottolineando l’onore per lo svolgimento dell’evento attribuito a Cingoli. "Il 25 Aprile – ha evidenziato Vittori – è la festa che in nome della pace invita a superare divisioni. Riconoscenti a chi ha dato la vita per la libertà, invito i giovani a riflettere su quanto siano fortunati a vivere in una nazione libera". "Va ricordato l’impegno di tutte le forze – ha tra l’altro sottolineato Isabella Fusiello prefetto di Macerata – che in condizioni diverse hanno lottato per la Liberazione. La Festa a essa dedicata è l’occasione per dire di no a tutte le guerre, per confermare la fiducia nello Stato, per un appello di pace ed uguaglianza rivolto alle giovani generazioni". Per Luca Buldorini, vice presidente della Provincia, "la Festa è un giorno di cui far memoria del passato per tutelare il futuro, testimoniando i princìpi di libertà e democrazia. E’ ispirato così l’impegno della Provincia, rivolto a trasmettere un messaggio di pace dal nostro territorio, promuovendo iniziative per la democrazia e la libertà". Rocco Gravina, a nome dei sindacati confederali, ha sottolineato che "non ci può essere libertà se si continua a morire sul lavoro. Devono guidarci i valori conquistati con la Liberazione: pace, lavoro, libertà come bene unico". Testimoniando le sofferenze e il dolore della propria famiglia e di quelle dei caduti durante la guerra guerra, Juri Meda per l’Istituto storico del Maceratese ha dato ampio risalto al significato del 25 Aprile. Una standing ovation ha siglato l’intervento di Francesco Rocchetti, presidente dell’Anpi provinciale, che ha invitato "a una presa di coscienza, la Liberazione è punto di arrivo contro il fascismo e di partenza della democrazia". Filippo Saltamartini, vice presidente della Regione è stato incisivo: "Godiamo di tutti i diritti fondamentali conquistati dalla lotta per recuperarli. Gli uomini di pace che l’hanno ispirata, ci hanno lasciato una grandissima eredità: la Costituzione più bella del mondo".

Attestati di benemerenza sono stati conferiti dall’Anpi ai partigiani Angelo Salomoni (97enne, assente per motivi di salute, rappresentato dalla figlia Pina) alla memoria di Alberto Verdinelli (presenti la figlia Gabriella e la nipote Giulia) e di Vincenzo Maggiore, testimoni le figlie Ilde e Rosella. Le parole di Giorgia Rosetti sindaca dei ragazzi e di Vincenzo Maggiore presidente della sezione dei carabinieri in congedo hanno anticipato, sulle note del Corpo bandistico Veschi di Matelica, la deposizione d’una corona d’alloro in Piazza Vittorio Emanuele II.