Cerimonie, marcia e pedalata per il 25 aprile

San Severino celebra il 25 aprile con eventi commemorativi e una marcia sulla memoria partigiana. In programma deposizione di corone, testimonianze e passeggiata sui sentieri della Resistenza. La Fiab propone una pedalata sulle tracce della "Banda Mario".

San Severino, in occasione del 25 aprile e del 79esimo anniversario della Liberzione nazionale dal Nazifascismo, ospiterà una serie di manifestazioni che si apriranno, in mattinata, con le celebrazioni al Monumento alla Resistenza. Il programma dell’iniziativa promossa dal Comune, Medaglia d’Oro al Merito Civile, e dalla sezione Anpi "Cap. Salvatore Valerio", Medaglia d’oro al Merito Militare alla Memoria prevede, alle 9,30, il ritrovo davanti al teatro Feronia, alle 9,45 la partenza del corteo per il Monumento alla Resistenza dove alle 10 è prevista la deposizione di una corona d’alloro. Seguiranno i saluti delle autorità, gli interventi delle scuole e dell’Anpi. Poi seguirà una testimonianza su Augusto Filippini. Presterà servizio il Corpo filarmonico "Francesco Adriani". Nel pomeriggio, alle 14,30, si solgerà una Marcia sui Sentieri della Memoria con ritrovo a Chigiano e spostamento in auto fino alla sbarra di Valdiola. Poi passeggiata fino al monumento al capitano Salvatore Valerio e ritrovo con i gruppi di Gagliole e Matelica. Dopo la deposizione di una corona d’alloro e i saluti istiruzionali, merenda sui prati per tutti. In occasione sempre del 25 aprile, la Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, aggiunge un evento a carattere nazionale proponendo una passeggiata nel Maceratese sulle tracce partigiane della "Banda Mario". L’edizione di "Resistere, Pedalare, Resistere", quindi, raggiungerà sui pedali il territorio di San Severino dove operò questa formazione costituita da ex internati, inglesi, jugoslavi, francesi, sovietici, ex sudditi delle colonie del corno d’Africa, che con le loro scelte coraggiose contribuirono al riscatto del Paese. Durante l’iniziativa si visiteranno i luoghi che ancora conservano tracce di quel vissuto partigiano.

Gaia Gennaretti