Cinghiali, incidenti e danni: "Ora lo stato d’emergenza"

Coldiretti contro gli Ambiti territoriali di caccia: gestione fallimentare "C’è anche lo spettro della peste suina: spada di Damocle per l’economia".

Cinghiali, incidenti e danni: "Ora lo stato d’emergenza"

Cinghiali, incidenti e danni: "Ora lo stato d’emergenza"

Coldiretti chiede lo stato di emergenza sugli ungulati. Provocano danni alle colture e frequenti incidenti stradali e ora c’è anche lo spettro della peste suina. Coldiretti non è più disposta a tollerare, dopo anni di denunce e due grandi manifestazioni con i trattori sotto la Regione per chiedere misure incisive. "È fallimentare la politica venatoria regionale ed il sistema di gestione degli Ambiti territoriali di caccia (Atc). Chiediamo – spiegano dalla Federazione regionale dei coltivatori diretti – che si intervenga subito nella revisione della legge e dei regolamenti di settore, recependo le nuove normative nazionali che prevedono un’attività di controllo straordinario annuale con gabbie e abbattimenti su tutto il territorio regionale, compresi i parchi e le aree protette e senza alcun impedimento da parte di Ispra". Coldiretti ricorda che l’attività venatoria rappresenta anche un’azione di riequilibrio ambientale e che risulta quindi necessario applicare quanto previsto dalla normativa nazionale "per provare a porre rimedio a una situazione sulla quale né gli Atc, né la Regione ha saputo prestare la dovuta attenzione negli ultimi 20 anni. Non è più tollerabile che gli organi preposti continuino a temporeggiare nell’affrontare questa emergenza". A preoccupare è anche l’incolumità dei cittadini: "Secondo i dati Asaps nell’ultimo anno si sono verificati undici sinistri stradali con feriti gravi nelle strade della nostra regione. Senza contare la peste suina. Nei mesi scorsi Coldiretti Marche ha chiesto e ottenuto finanziamenti per difendere i circa 4.600 allevamenti di maiali presenti in regione. Finora nessun focolaio è stato riscontrato nelle Marche ma il virus veicolato dai cinghiali, innocuo per l’uomo ma letale per i suini, è una spada di Damocle sulla zootecnia e, in generale, sull’economia delle aree interne. Basti pensare che dove sono state attivate le misure sanitarie per contrastare la diffusione del virus oltre all’abbattimento dei capi sono state previste anche l’interdizione delle aree, il divieto di raccogliere funghi e tartufi, le attività di pesca e perfino il trekking e le passeggiate in mountain bike.