
La gioia di Matteo Rotondo dopo la rete al Chieti
Da squadre e campi di provincia, alla rete contro il blasonato Chieti. Tutto nel giro di un quarto d’ora, il tempo che a Matteo Rotondo, attaccante classe 2005 in forza alla Civitanovese, è bastato per siglare il suo primo gol in serie D, categoria che fino a qualche mese fa probabilmente neanche immaginava di disputare. Era il 51’ della ripresa della gara di Coppa Italia contro i neroverdi (vinta 2-0, ndr), quando il giovane centravanti prelevato in estate dal Monturano e subentrato quindici minuti prima a Ruggeri, ha portato il proprio team al raddoppio. "Una bella emozione – ammette Rotondo – proprio perché è il mio primo gol in questa categoria, anche se si tratta della Coppa Italia. Una sensazione scaturita non tanto dal gol in sé, ma dal palcoscenico e dalla cornice di pubblico. Però non è ancora nulla, spero sia solo un inizio". Erano i minuti finali della partita, gli abruzzesi si gettavano in avanti alla ricerca del pareggio e, perdendo palla, dovevano fare i conti con la progressione di Rotondo. "Inizialmente – spiega poi il giocatore – non ho pensato a tirare, ma semplicemente ad allontanare la palla dalla nostra porta. Poi, ho visto che il portiere era fuori e ho deciso di calciare".
Ora, però, è tempo di volgere lo sguardo in avanti: domenica inizia il campionato e la truppa di Sante Alfonsi sarà impegnata nella tana della corazzata L’Aquila (inizio alle 15). "Sappiamo – avverte Rotondo – che i prossimi rivali sono una delle compagini favorite alla vittoria finale e ovviamente daremo il massimo. Il nostro obiettivo è vincere ovunque o comunque giocarcela in ogni occasione, poi se dovessimo vincere tanto meglio. Credo che la cosa più importante sia uscire dal campo senza rimorsi, consapevoli di aver dato tutto". Il banco di prova è di quelli tosti: al Gran Sasso d’Italia, mancheranno i titolari Domizi, Buonavoglia e Spagna, squalificati. Se Padovani non dovesse recuperare, al centro dell’attacco rimarrebbero a disposizione soltanto Brunet e lo stesso Rotondo. "Se sono pronto per giocare? Sicuramente – conclude il classe 2005 – non mi farò trovare impreparato, ma sarà l’allenatore a decidere. Non importa tanto la titolarità, perché per me è sempre un onore dare una mano alla squadra. Darò il massimo a prescindere dallo spazio che mi sarà concesso, sperando di replicare quanto fatto domenica scorsa".