Colle dell’Infinito, una corsa per il Piano particolareggiato

Di fatto diventerà una eredità per la nuova amministrazione comunale. Chi arriverà a metà anno però non avrà lavorato alla sua elaborazione.

Colle dell’Infinito, una corsa per il Piano particolareggiato

Colle dell’Infinito, una corsa per il Piano particolareggiato

di Asterio Tubaldi

Perché tanta fretta nell’avviare la procedura di approvazione definitiva della variante al nuovo piano particolareggiato del Colle dell’Infinito quando l’attuale amministrazione sa benissimo di non avere i tempi tecnici per tagliare questo traguardo prima della fine del suo mandato? Una fretta che ha persino bypassato ogni presentazione del nuovo piano urbanistico con le varie associazioni di categoria o con assemblee pubbliche con i cittadini.

Risultato è che lascerà in eredità uno strumento di tutela del paesaggio leopardiano a chi verrà dopo di loro con l’onere, per quest’ultimi, di dover mettere la firma ad un piano che neppure conoscono e che non hanno realizzato secondo criteri da loro condivisi. Fa quindi specie che i consiglieri di opposizione abbiano votato senza batter ciglio prima della fine dell’anno la prima adozione del piano particolareggiato. Ma qual è l’iter della nuova variante?

Dopo il primo voto favorevole, già registrato all’ultimo consiglio comunale, il piano dovrà essere pubblicato all’albo pretorio e dovrà rimanere esposto per presa visione per un mese, quindi dovranno passare altri 30 giorni perché i cittadini possano presentare le loro osservazioni. Alla fine di questo periodo, cioè fra circa due mesi, la variante al piano particolareggiato del Colle dell’Infinito dovrà fare un secondo passaggio in Consiglio Comunale per esaminare e rispondere alle varie osservazioni presentate dai cittadini. Quindi, adottata per la seconda volta, la variante di questo strumento urbanistico dovrà essere trasmessa all’Amministrazione Provinciale che, una volta esaminata, se non ha nulla da eccepire, la rinvia al mittente.

Solo allora verrà convocato di nuovo, per la terza volta, il Consiglio Comunale che approva in via definitiva il piano regolatore particolareggiato del Colle Leopardiano. Nel frattempo, però, qualcosa cambia perché già alla prima adozione scattano le norme di salvaguardia per l’ente pubblico, cioè viene sospesa ogni domanda di permesso di costruire se questa va in contrasto con le previsioni degli strumenti urbanistici adottati. Le norme, con il tempo, sono diventate sempre più restrittive con una ricaduta sull’attività edilizia pesante anche se già da decenni, e precisamente dal 1934, il Colle dell’Infinito è tutelato dal punto di vista urbanistico. Infine, c’è l’aspetto delle risorse economiche che dovrebbero sostenere e rendere attuativi gli interventi che il piano prevede, semmai finisce per essere una scatola vuota. Ci saranno?