Coltellate al bowling . Quattro giovani nei guai

Per l’accusa avrebbero inseguito e ferito un settempedano finito all’ospedale. Tre hanno patteggiato, uno ha chiesto di essere processato con l’abbreviato.

Coltellate al bowling . Quattro giovani nei guai

Coltellate al bowling . Quattro giovani nei guai

Quattro giovani sotto accusa, per aver inseguito e ferito un giovane settempedano. L’episodio, che sarebbe avvenuto il 29 gennaio 2022 al bowling di Civitanova, è finito ieri all’esame del tribunale. Imputati di lesioni e porto d’arma sono Tristan Mecaj, Xhulian Koci, Gjylia Leonard Zylyftari ed Eno Shoti, tutti albanesi residenti i primi tre a Fermo, e l’ultimo a Porto San Giorgio. Secondo l’accusa un gruppo di ragazzi, tra i quali un ventenne settempedano, avevano trascorso la serata nel locale civitanovese. Intorno all’una di notte sarebbero usciti per fumare una sigaretta. Avrebbero però incontrato la comitiva di fermani, tutti piuttosto alticci. Tra i due gruppi sarebbe nato un litigio per motivi ridicoli, e alla fine i fermani si sarebbero lanciati addosso agli altri con i coltelli in mano. Il settempedano con i suoi amici sarebbe scappato via, ma a un certo punto sarebbe rimasto indietro e uno dell’altro gruppo lo avrebbe raggiunto, avrebbe estratto un coltello e lo avrebbe ferito a un polso. Il ragazzo sarebbe riuscito a divincolarsi e a rialzarsi, ma ben presto sarebbe stato raggiunto da un altro albanese, che lo avrebbe ferito sotto al costato, per fortuna in modo lieve. A quel punto, il gruppo dei fermani si sarebbe allontanato mentre gli altri chiamavano carabinieri e 118.

Il settempedano era stato ricoverato e si era dovuto a sottoporre a una serie di interventi per recuperare le lesioni, in particolare quella al polso, e tuttora sta seguendo le terapie per la riabilitazione della mano. Ieri per gli imputati si è tenuta l’udienza preliminare, in tribunale a Macerata. Per Koci, l’avvocato Davide Sassaroli ha chiesto il processo con il rito abbreviato. Per gli altri tre invece gli avvocati Kondi Arjol, Fabio Sargenti e Giuliano Giordani avevano concordato con la procura un patteggiamento a sei mesi, da convertire in pena pecuniaria. Ma il giudice Daniela Bellesi ha ritenuto troppo bassa e dunque non congrua la pena concordata, e ha rinviato l’udienza al 15 maggio per riesaminare la vicenda e una nuova proposta di pena. Il settempedano si costituirà parte civile con l’avvocato Marco Massei.