De Padova al gruppo misto: "Il sindaco mi lascia basita"

Era stata eletta nella lista di Parcaroli. "Difende a spada tratta la Cassetta, mentre in altre occasioni non è intervenuto per questioni ben più importanti".

De Padova al gruppo misto: "Il sindaco mi lascia basita"

De Padova al gruppo misto: "Il sindaco mi lascia basita"

"Come consigliera comunale e cittadina resto basita di fronte all’atteggiamento di un sindaco che protegge e difende continuamente la stessa assessora, addirittura esponendosi pubblicamente. Un’assessora alla Cultura che tra l’altro non ha svolto in modo eccellente il proprio mandato, che non sempre ha gestito adeguatamente i soldi dei cittadini maceratesi, omettendo di pubblicare i bilanci dello Sferisterio, che continuamente sono stati richiesti per ben due anni e che presentano un passivo di 200mila euro". Lo strappo era nell’aria da diverse settimane, ma ora la consigliera Sabrina De Padova ha ufficializzato il passaggio al gruppo misto. Eletta nel 2020 nella lista ’Sandro Parcaroli Sindaco’, più volte aveva cercato (senza successo) l’appoggio del primo cittadino, come quando le consigliere di maggioranza avevano chiesto che fosse rimossa dal suo incarico di presidente del Consiglio delle donne. Ma ora, a far straboccare il vaso, sarebbe stato l’ultimo sfogo di Parcaroli che aveva minacciato le dimissioni se il Consiglio di ieri pomeriggio non avesse approvato la determina sulla gestione della biblioteca comunale, voluta dall’assessore Katiuscia Cassetta. Un sindaco, quindi, troppo schierato a favore dell’assessore, piuttosto che di una sua consigliera. "Resto esterrefatta che un sindaco minacci di dimettersi se non viene approvato il regolamento della biblioteca proposto dall’assessora - incalza De Padova -, resto basita che un sindaco faccia da scudo all’assessora spesso rispondendo al suo posto alle interrogazioni. Lo stesso sindaco che, in diverse occasioni, non è intervenuto per questioni di ben altra importanza. Non condivido alcuni comportamenti tenuti in Consiglio comunale, dove si è palesata una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini residenti in via Panfilo che, per ben tre volte, si sono mobilitati per evitare che un’area verde diventi edificabile e, venuti in aula per far valere i loro diritti, hanno assistito per tre volte al rinvio della discussione, forse per la paura di un ricorso al Tar. Stessa situazione subita dal commerciante Paolo Perini (titolare del bar Hab di via Gramsci, ndr) che è dovuto ricorrere al Tar per far valere i suoi diritti. Resto basita dal fatto che, prima di fare un progetto, non si valuti la presenza del verde pubblico, decidendo di tagliare alberi in qualsiasi parte della città. Pertando, dopo diverse vicissitudini, ho deciso di passare al gruppo misto".