Acquisto con i soldi pubblici di gru mobile per la cantieristica privata, dietrofront del Comune per necessità di approfondire la pratica. Avrebbe dovuto essere comprata con i 594.000 euro dei fondi regionali concessi a Civitanova per investimenti nel porto ed essere poi affidata a un operatore privato, da individuare con procedura ad evidenza pubblica, per le attività di rimessaggio e alaggio. È marzo 2023 quando il Comune decide di usare i fondi regionali e da Palazzo Raffaello danno parere favorevole.
Sembrava tutto pronto, con l’iter corredato pure dall’ok della Capitaneria, ma a questo punto la giunta ha tirato il freno e a distanza di quasi un anno ha votato una delibera in cui scrive "che l’acquisto della gru e soprattutto la definizione delle modalità di gestione richiedono ulteriori approfondimenti e valutazioni normative in fase istruttoria e pertanto occorre definire altri possibili interventi da attuare col finanziamento in oggetto".
Stop alla pratica e fondi destinati alla realizzazione di un nuovo tratto di fognatura per le acque nere nell’area portuale a servizio dei pontili delle associazioni diportistiche e alla realizzazione di due pensiline fotovoltaiche all’interno dell’area retanti. "Questione – dice Letizia Murri – oggetto di interrogazioni consiliari da parte del centro sinistra e anche da parte mia per il gruppo consiliare Ascoltiamo la città. L’acquisto di una gru semovente con soldi pubblici, del costo di centinaia di migliaia di euro, da mettere a disposizione di un gestore privato era cosa che non trovava alcuna giustificazione, né fondamento, se non nel benefit di qualcuno. Nessun interesse pubblico, nessun beneficio per la collettività. Si auspica che il passo indietro sia definitivo e che non si riapra una parentesi che porterebbe solo a spreco di denaro pubblico".
l. c.