"Donate per i cittadini colpiti dall’alluvione"

Svau e Pro Loco stanno facendo una raccolta di cibo, acqua e prodotti per l’igiene da destinare alle popolazioni di Faenza e Bagnacavallo

"Donate per i cittadini colpiti dall’alluvione"

"Donate per i cittadini colpiti dall’alluvione"

di Francesco Rossetti

"Sabato sera ho pubblicato il post sui social, domenica mattina c’erano già tre persone alla porta". Mariarosa Berdini, anima della Pro Loco di Civitanova, è all’ennesima raccolta materiali per gli sfollati. In precedenza Pianello d’Ostra e dintorni, ancor prima Visso o Arquata del Tronto, oggi Bagnacavallo e Faenza, nel Ravennate, centri colpiti da un’ondata d’acqua senza precedenti. Servono scatolame, prodotti a lunga conservazione, omogeneizzati. Bisogna fare presto. Al suo fianco i volontari di Svau, specializzati negli aiuti umanitari in paesi come Ucraina e Albania su tutti. A bordo di un camion, partiranno "probabilmente venerdì", spiega Massimiliano Mataloni, una vita tra le emergenze. C’è anche Gabriella Pizzarulli di ‘Inner Wheel’. Nei locali di via Cristoforo Colombo 532, che un tempo ospitavano il gruppo comunale di Protezione civile allora guidato dal papà di Mariarosa, Vincenzo, giunge anche la farmacista Micaela Poggi. Un camice bianco, una divisa da soccorritore e abiti in borghese in una gara di solidarietà che coinvolge associazioni, cittadini e realtà lavorative. Intanto il tavolo è già colmo di ceci, pasta, cereali, detersivi, latte in busta e altra merce occupa il pavimento. Il centro è aperto di pomeriggio, dalle 15 e al mattino la consegna avviene nella sottostante farmacia IV Marine. "Non si accettano vestiti, non si venga qui a svuotare gli armadi", un monito che può sembrare banale ma che a volte non lo è. Per il resto è un appello a moltiplicare gli sforzi. "Chiedo ai vari supermercati cittadini – dice la Berdini – di darci una mano, facendo anche loro da punto raccolta". "Serve l’acqua", ricorda Mataloni. Un po’ arriva dai cittadini, due pedane di bottiglie da mezzo litro sono invece il dono del Moretti Country House. "Bagnacavallo e Faenza sono forse le zone più critiche", fa presente Roberto Frittelli, presidente di Svau ma anche referente provinciale per il volontariato di Protezione civile. Quanto ai volontari, Frittelli spiega che "al momento non è stato concesso il nulla osta per partire". I militi restano in attesa, pronti a salire su fuoristrada muniti di idropompe. Ma alcuni giorni fa, poco dopo la prima alluvione, il numero uno dell’associazione fece un salto a Conselice (Ravenna), dove operavano la Protezione civile di San Severino e Montelupone. Quel paese di quasi diecimila abitanti, intrappolato dai fiumi Silaro e Santerno, che una settimana più tardi era già il simbolo della tragedia, l’ennesima.