"Ecco come risanare Palazzo del Duca"

Il Movimento Culturale Risorgere: abbiamo chiesto il cambio di destinazione, ma il sindaco non ha risposto

"Ecco come risanare Palazzo del Duca"

"Ecco come risanare Palazzo del Duca"

La città alta può essere la perla più preziosa tra gli antichi borghi, ma è diventata un deserto, ove sono tanti i cartelli ’vendesi’ sparsi per il centro, ed è grave che nessuno si ponga il problema, destra o sinistra che sia al governo! E’ la denuncia forte che si è levata ieri in un incontro promosso dal Movimento Culturale Risorgere, da anni sulle barricate per stimolare maggior impegno sul fronte. Al centro delle attenzioni il Palazzo del Duca, edificio cinquecentesco che domina piazza della Libertà, residenza storica del duca Cesarini Sforza e da un quarto di secolo imbracato da transenne con teli protettivi di sicurezza. Il palazzo è proprietà di privati, ma tutti o quasi sarebbero intenzionati a cederlo. "Oggi diverse sono le strade da percorrere per risanarlo - ha detto Luciano Baiocco - ne abbiamo parlato con il sindaco e gli assessori, tutti hanno condiviso e promesso impegno ma di fatto nessuno muove un dito". A parlare per tutti è Baiocco, l’animatore del Movimento, ma molti ne condividono le posizioni. All’ incontro erano presenti anche Alvise Manni, presidente del Centro Studi Civitanova, e Sandro Vivas, tecnico che ha vissuto da imprenditore esperienze simili in Francia. I dati del Palazzo del Duca: 2.700 metri quadrati di superficie, di cui 1.700 abitativi e 970 commerciale. I proprietari sono 14. La stima dei costi di acquisto sarebbe di circa 3 milioni; per il recupero strutturale ne serviranno molti di più. Però oggi ci sarebbero le condizioni per intervenire. "Il Palazzo rientra nell’ area del cratere e fruisce dei fondi sisma - è stato spiegato - e poi c’è l’Art Bonus che introduce un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. Grazie al mecenatismo dalla legge sostenuto, la Fondazione potrebbe acquisire l’immobile e riqualificarlo per finalità pubbliche socio-culturali pubbliche. Al sindaco chiediamo una delibera per il cambio di destinazione, ma ad oggi nessuna risposta. La destinazione pubblica favorirebbe le operazioni che al Comune non costerebbero un euro". "Riportare la città alta alla vecchia vivacità socio-culturale - è stato sottolineato - sarà possibile solo con il recupero del Palazzo del Duca". Luciano Baiocco informa che la presidenza della Commissione di indirizzo della Fondazione è stata offerta al sindaco, e che a comporla sarebbero rappresentanti delle associazioni cittadine, enti e istituzioni.

Giuliano Forani