Giustozzi: "Ridiamo a Montolmo il suo nome vero"

Il figlio di Dante Alighieri, Jacopo, ha avuto legami con Corridonia, anticamente Montolmo. La città ha una storia politica importante ma il suo nome è stato cambiato nel corso dei secoli. Si propone di restituirle il nome originale.

Giustozzi: "Ridiamo a Montolmo il suo nome vero"

Giustozzi: "Ridiamo a Montolmo il suo nome vero"

Lungo il cammino che legherebbe Jacopo Alighieri, figlio del sommo poeta Dante, alle Marche, c’è anche una tappa con protagonista Corridonia, anzi per la precisione Montolmo, come allora si chiamava la città. Nato dal matrimonio di Dante Alighieri con Gemma Donati, Jacopo intrattenne dei rapporti con il comune di Fermo di cui era procuratore per il compimento di alcuni trattati politico diplomatici, come attestato da due pergamene del 1306 e 1325. "La pergamena del 1306 è relativa al pagamento dei danni di guerra tra Fermo e le comunità di San Ginesio, Camerino e Potenza Picena – illustra Piero Giustozzi (nella foto), segretario del "Centro Studi San Claudio al Chienti" –. La stipula dell’atto si svolge a Montolmo ed il fatto non deve destare meraviglia. Lo studioso tedesco Wolfgang Hagemann, infatti, catalogò quindici pergamene su avvenimenti politici di Montolmo al tempo di Federico II, la quale fu nel Medioevo sede della Curia delle Marche, trasferita poi a Macerata, e composta da giudici, notai, cancellieri e provvista di archivio. Il Parlamento e la Congregazione provinciale non avendo una sede fissa fu a Montolmo per molti anni per la sua posizione centrale e per l’agevole difendibilità. Della rilevanza storica di Montolmo si persero poi le tracce. Nel ‘700, non riusciva ad ottenere il rango di città, titolo che gli fu accordato con la mediazione del cardinal Ugolini ma dovette modificare il proprio nome in Pausula, divenne poi Corridonia per una scelta perpetuata da Benito Mussolini che era stato socialista e amico di Filippo Corridoni. Pausula, Corridonia sono nomi, seppure per diversi motivi, sepolti dagli avvenimenti storici – conclude Giustozzi –. È tempo di ridare dignità alla città restituendole il nome vero di Montolmo. Si può anche proporre un referendum".