LORENA CELLINI
Cronaca

"Gli ho detto ’sono incinta’. Mi ha assunto"

Silvia e la perdita del lavoro per la prima gravidanza. Poi ’Il Camaleonte’ le ha cambiato la vita.

"Gli ho detto ’sono incinta’. Mi ha assunto"

"Gli ho detto ’sono incinta’. Mi ha assunto"

Due gravidanze, due esperienze opposte: con la prima perde il lavoro "perché dovevi pensarci prima di farti mettere incinta" le dicono; con la seconda, invece, la assumono a tempo indeterminato. Oggi è mamma di due bambine di sei e due anni Silvia Ardemagni, assistente sociale nella cooperativa ’Il Camaleonte’ di Civitanova. È l’incontro con il responsabile, Claudio Bellandi, che le cambia la vita professionale perché è con lui che arriva il contratto che non ti aspetti dopo le porte sbattute in faccia da un’altra cooperativa della zona, gestita da una donna. È qui che deve ascoltare commenti come "dalla prossima settimana resti a casa perché in cinta non puoi lavorare" o "dovevi pensarci prima di farti mettere in cinta, ma tranquilla che tanto a te ci penserà l’Inps" racconta Silvia. Da quei colloqui da incubo ne è passata di acqua sotto i ponti "e se sento il bisogno di parlarne ora – dice – è per riconoscenza verso la cooperativa Camaleonte, una realtà piccola rispetto ad altre che operano sul territorio, me estremamente attenta oltre che capace di offrire un servizio di grande qualità nel lavoro con l’utente".

È l’inizio del giugno 2021 quando ’Il Camaleonte’ cerca un’assistente sociale e lei si presenta per un colloquio. Va tutto bene e il primo lunedì di luglio ha appuntamento per la firma su un contratto a tempo determinato. "La domenica prima però – ricorda Silvia – faccio il test di gravidanza e scopro di essere in cinta. Chiamo Bellandi, mi scuso con lui e gli chiedo di stracciare il contratto. La sua reazione è stata una risata. Mi ha assunto e mentre ero in maternità ho firmato un contratto a tempo indeterminato". Un altro mondo rispetto all’esperienza di qualche anno prima. Un’altra cooperativa, altri interlocutori e fa specie che fosse una donna: "Con loro avevo un contratto a tempo determinato che scadeva alla fine di giugno 2018, ma a marzo mi accorgo di essere incinta e quando lo comunico mi viene chiarito senza troppi giri di parole che non potevo lavorare, che avrei dovuto pensarci prima, che le mamme sono troppo focalizzate sui figli e meno sugli utenti. A quel punto ero senza lavoro e mi sono sentita in colpa. Per fortuna c’è stato il mio compagno, con il suo appoggio e la sicurezza economica della sua professione. Ma, sono rimasta a casa un anno e in seguito ho lavorato con un contratto a progetto per il Comune di Civitanova e nel giugno 2021 ho aperto la partita Iva".

Poi l’incontro con ’Il Camaleonte’ e Bellandi, un uomo, che non le fa pesare la gravidanza come problema e lei può vivere con serenità il parto, ma anche la seconda maternità per poi tornare al suo lavoro: mamma e assistente sociale, concentrata sulla famiglia e sulle persone che ogni giorno aiuta a superare le difficoltà della vita.