Gradini, sottopassi e marciapiedi: "Altro che città a misura di disabili"

La constatazione di alcuni cittadini riguarda Fontespina, ma anche altre zone. La testimonianza di una donna che si sposta su un mezzo elettrico: "Se la situazione non cambierà, presenterò un esposto".

Gradini, sottopassi e marciapiedi: "Altro che città a misura di disabili"

Gradini, sottopassi e marciapiedi: "Altro che città a misura di disabili"

"Civitanova non è proprio una città per disabili". Da Fontespina, la constatazione amara di alcuni cittadini disabili, stufi di imbattersi quotidianamente nelle barriere architettoniche in un quartiere di vie anguste e sottopassi ferroviari che conducono al mare. Qui, tra gradini e scivoli mancanti, marciapiedi troppo alti oppure molto stretti o ancora invasi da pali della segnaletica, muoversi in carrozzina diventa sempre più complicato. Giuseppina Pitzalis, che abita sul lungomare, sbotta dopo l’installazione di due paletti in mezzo al camminamento del sottopasso Broccolo, intervento eseguito per rallentare la corsa dei ciclisti. Seduta sullo scooter elettrico per disabili, ci mostra l’ostacolo: passare è possibile, ma solo per una questione di centimetri che la costringono a prestare la massima attenzione, con le cose che potrebbero peggiorare in caso di una carrozzina oppure di una persona non deambulante dalla stazza imponente. "Passando per il sottopasso accanto al Gabbiano – spiega – rischio di ribaltarmi, poiché troppo ripido e stretto, mentre quello che sbuca da Aloha è inaccessibile per via delle transenne. Alla fine, non resta che recarsi in quello vicino a Cocoloco, distante più di un chilometro". Insomma, una trappola per chi abita in via IV novembre. "Se la situazione non cambierà, presenterò un esposto" annuncia Pitzalis riferendo anche di altri ostacoli. "All’ufficio postale è impossibile prelevare restando seduti". E si tratta dell’unico sportello bancomat presente nel rione. "Qui, in via Colombo, all’incrocio tra via Gioia e in diversi attraversamenti pedonali mancano gli scivoli" segnala Emanuele Cognigni, negoziante di zona e referente del Comitato di quartiere (Cea), spesso portavoce di tali istanze avendo un disabile in famiglia.

"In un tratto di via Bragadin – aggiunge –, il marciapiede è largo 70 centimetri, quando la legge ne impone 90. In via Saragat, siamo sui 102 centimetri, ma ci sono i lampioni che ne occupano 30. Praticamente, in molte vie una persona sulla carrozzina è costretta a passare sulla carreggiata". Mirella Franco, ex consigliera comunale sensibile all’argomento, conferma: "In generale la città è piena di pali che ostacolano il passaggio delle carrozzine e a Fontespina questo problema si avverte particolarmente". Dunque, la situazione descritta dai cittadini non sarebbe proprio in linea con l’immagine della Bandiera Lilla celebrata alcuni giorni fa a palazzo Sforza.