MATTEO PARRINI
Cronaca

Grimaldi presidente di Confindustria: "Territorio con ricchezze uniche: indispensabile una cabina di regia"

L’imprenditore ha le idee chiare: non c’è alternativa allo scambio sinergico anche tra costa e montagna "La candidatura Unesco della Sinclinale Camerte può portare sviluppo e benessere: crediamoci tutti".

Grimaldi presidente di Confindustria: "Territorio con ricchezze uniche: indispensabile una cabina di regia"

Grimaldi presidente di Confindustria: "Territorio con ricchezze uniche: indispensabile una cabina di regia"

Il matelicese Sauro Grimaldi, 67 anni, architetto ed imprenditore, titolare della Grimaldi Costruzioni di Matelica, dal luglio 2021 è al vertice di Confindustria Macerata per il periodo 2021-2025, dopo esserne stato il vicepresidente. Negli ultimi mesi si è speso per rafforzare l’imprenditoria maceratese, lo sviluppo dell’agricoltura biologica ed il progetto di candidatura Unesco del paesaggio vitivinicolo nella Sinclinale Camerte.

Grimaldi, quali sono le potenzialità del nostro territorio provinciale?

"Sono davvero tante, ma non vengono pienamente recepite dalla popolazione, perché qui davvero non manca nulla ed è tutto di alta qualità: industria, ambiente, cultura, artigianato, patrimonio storico-artistico, potenzialità come nel turismo industriale tutte da sviluppare".

Cosa manca allora?

"In primis fare rete. In troppi preferiscono ancora curare solo il proprio orticello, senza pensare che per numeri e dimensioni, non c’è alternativa alla collaborazione ed allo scambio sinergico, anche tra montagna e costa. Come Confindustria stiamo lavorando a questo e ci aspettiamo dei risultati.

Andando più nello specifico?

"Una cabina di regia che metta insieme rappresentanze delle varie categorie e realtà produttive: Confindustria, Cna, Confartigianato, Confagricoltura e tutte le varie sigle. In questo modo nessuno resterà indietro e si distribuiranno risorse in maniera razionale e più efficace. Ovvio che sarà necessario anche del contributo delle istituzioni".

Quali i temi prioritari?

"Sono tanti, a partire dalla tutela del nostro settore manifatturiero. Le Marche hanno un altissimo livello di qualità e sono la regione più manifatturiera d’Italia in termini di quota di occupati nel comparto, ma al tempo stesso stiamo rischiando di perdere tanti marchi. Servono investimenti e maggiore consapevolezza".

Ci sono però delle difficoltà.

"Le difficoltà fanno parte della vita e bisogna cercare le soluzioni. Penso al problema dei rifiuti, per i quali siamo aperti al confronto, sia per discariche, che per realizzare un termovalorizzatore, ma non possiamo continuare a procrastinare sine die. Così per le tonnellate di macerie del cratere sismico: se ad esempio colmassimo certe cave e sanassimo vecchie ferite"? Lei ha sostenuto la candidatura Unesco per la Sinclinale Camerte.

"Sì, perché lo vedo come un progetto validissimo, a prescindere dagli esiti finali, perché ha provvidenzialmente unito otto comuni montani in crisi, diversi per cultura, dialetti e origini, che per secoli si sono combattuti e che oggi si battono insieme per tutelare un immenso patrimonio, il brand del verdicchio ed il paesaggio vitivinicolo. Non a caso il progetto è subito piaciuto al commissario straordinario Castelli, al sottosegretario Albano, al presidente Acquaroli, che lo hanno presentato a Parigi e alla Cop28 di Dubai come un modello di sviluppo".

Quali sono le potenzialità?

"Pure qui il segreto sta nel fare rete. La Sinclinale, con le sue unicità agroalimentari e paesaggistiche, è strettamente legata al Parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi a nord e al Parco nazionale dei Sibillini a sud, in mezzo ha la Pedemontana che è un’arteria fondamentale, l’università di Camerino e la realtà imprenditoriale di Fabriano. Se tutti ci crederemo e la sosterremo porterà sviluppo e benessere, con una crescita nel settore turistico e ricettivo".

Come vincere gli scettici?

"Rendendo tutti sempre più consapevoli dei cambiamenti in corso e dell’esigenza di fare delle scelte, guardando al futuro, anche per salvare quello che i nostri avi con il loro sapere e lavoro ci hanno lasciato".