"Ho trovato forza nella mia musica"

La flautista ucraina Olena Kocherga ha seguito la sua passione per la musica fino in Italia, ma le difficoltà economiche l'hanno costretta a tornare in patria nonostante l'affetto ricevuto dagli italiani.

"Ho trovato forza nella mia musica"

"Ho trovato forza nella mia musica"

È stata la passione per la musica a condurre in Italia Olena Kocherga, flautista dell’accademia di Zaporizhzhia. È arrivata in Italia, definita da lei "il Paese dei musicisti", cambiando almeno tre treni: "Erano tutti affollatissimi: in un posto per quattro, c’erano 12 persone. C’erano anche tanti bambini e, nel posto dei bagagli, i cani e i gatti. Nessuno beveva l’acqua per non dover andare in bagno in una situazione simile. Vi racconto questo per farvi capire quanta gente c’era: sono arrivata alla stazione di Leopoli con una mia amica alle undici di mattina e per quando sono riuscita a entrare in stazione si è fatto buio. Sono salita sul treno solo la mattina successiva". Sognava di lavorare come musicista in Italia: "Da Leopoli ho proseguito da sola questo viaggio perché la mia amica ha deciso di andare altrove. Non so come ho fatto, parlavo anche poco l’inglese, ma sono riuscita a venire nelle Marche. Purtroppo, quando sono arrivata, per il settore musica non era il momento migliore, anche perché con il Covid la sfera dell’intrattenimento ha subito molto, tante orchestre sono state chiuse. Ho conosciuto però dei professionisti come Alessandro Andolfi e Dante Milozzi di Porto Sant’Elpidio: mi hanno dato tanti consigli che mi porto sempre dietro". Dall’orchestra di Zaporizhzhia, Olena ha girato con il suo flauto, suonando sia ai Cancelli durante il mercato settimanale maceratese, sia a Civitanova sul lungomare: "Avevo abbastanza ingaggi per sperare in un lavoro professionale. Ma all’epoca i miei concerti non mi davano abbastanza soldi per mantenermi. Così ho deciso di tornare a Zaporizhzhia perché qui ho un lavoro fisso nell’orchestra sinfonica e una casa mia: cose davvero fondamentali". Tuttavia è rimasta colpita dall’Italia e conserva nel cuore i ricordi di chi l’ha aiutata: "Sono stata accolta come fossi una parente: alla Caritas tutti hanno cercato di aiutarmi economicamente ed emotivamente. La mia gratitudine verso Gianni, Anastasia e tutti coloro che mi hanno supportata non ha limiti".

f. c.