I conti dell’Università. Ok agli aumenti delle indennità per il rettore e la prorettrice

L’adeguamento previsto dal decreto Draghi: 80mila euro a McCourt e 28mila a Giaconi . I vertici di Unimc: "Rinunciamo agli arretrati e a un ulteriore ritocco potenziale del 5%".

I conti dell’Università. Ok agli aumenti delle indennità per il rettore e la prorettrice

I conti dell’Università. Ok agli aumenti delle indennità per il rettore e la prorettrice

Adeguamento al cosiddetto "Decreto Draghi": lievitano le indennità del rettore John McCourt e della prorettrice Catia Giaconi. Dopo il vial libera del Senato accademico, il consiglio d’amministrazione dell’Università di Macerata, infatti, dovrà pronunciarsi sull’adeguamento dei compensi spettanti agli organi di amministrazione e di controllo dell’ateneo, a seguito dall’applicazione dei parametri che il Dpcm 143 del 2022 ha previsto per tener conto di configurazioni organizzative molto più complesse, con maggiori competenze e livelli di responsabilità, diversi requisiti di nomina e differente composizione e durata degli organi di amministrazione e controllo della pubblica amministrazione. In "soldoni" si parla di 84mila euro di indennità per la carica di rettore (quasi il doppio) e 29.400 euro per la carica di prorettore (il triplo), che corrispondono agli importi base stabiliti dal decreto in relazione alla classe dell’ente, sommati a un aumento potenziale del 5%, sempre previsto dalla normativa.

"McCourt e Giaconi hanno manifestato, nel frattempo, l’intenzione di rinunciare a quest’ultimo incremento, riconducendo gli importi a quelli base, e cioè, rispettivamente, 80mila e 28mila euro – precisano dall’ateneo –. La proposta, da sottoporre al consiglio di amministrazione, sarà, in ogni caso, oggetto di confronto con il Collegio dei revisori dei conti. Il rettore e la prorettrice hanno, inoltre, già espresso la volontà di rinunciare agli arretrati cui avrebbero avuto diritto per legge, dal momento della loro entrata in carica nel novembre del 2022 fino all’adozione del provvedimento. L’adeguamento ai livelli base e la rinuncia agli arretrati – conclude la nota dell’Università – segnalano la volontà di mantenere un’equità complessiva, evitando situazioni di squilibrio ingiustificato".