I vongolari e il mare inquinato: "Temiamo di restare fermi a lungo"

Paci è il presidente di CogeVo e parla a nome di 25 barche: "A inizio settimana prossima l’Arpam analizzerà l’acqua".

I vongolari e il mare inquinato:  "Temiamo di restare fermi a lungo"

I vongolari e il mare inquinato: "Temiamo di restare fermi a lungo"

"Il problema non è tanto (o non è "solo") lo stop forzato di 15 giorni per le ripercussioni in mare delle disastrose alluvioni della settimana scorsa. Ciò che ci preoccupa di più è il rischio di rimanere inattivi per molto più tempo a causa di un eventuale inquinamento, di più lunga gittata, dei nostri fondali". Nicola Paci, presidente del consorzio civitanovese dei vongolari (flotta di 25 barche), non nasconde l’inquietudine personale, e quella dei suoi colleghi, per le conseguenze nefaste che potrebbero derivare al mare dagli scarichi di sostanze e materiali perniciosi dai fiumi e dai fossi. "Altre volte, in passato, le aree da dove preleviamo i molluschi sono state gravemente contaminate in situazioni analoghe, al punto da costringerci a interrompere la pesca per mesi e mesi. Io non ricordo una catastrofe del genere sulla terraferma e così non posso non temere il peggio anche per il nostro mare e il nostro lavoro. Speriamo che i giacimenti di vongole non vengano decimati nel frattempo. Ad Ancona stanno effettuando proprio in queste ore i primi prelievi in mare per monitorare poi la situazione in laboratorio. Noi preferiamo pazientare un po’ per avere informazioni più attendibili in prospettiva. La barca "Azzurra" del nostro Joey Beruschi uscirà in mare lunedì o martedì della settimana ventura insieme al personale dell’Arpam per tirar su campioni d’acqua e di molluschi da analizzare poi in vitro. Speriamo bene". A fine giugno scadrà l’ennesima proroga della Regione sui confini tra le flotte marchigiane. "Noi siamo per la conferma dell’attuale status quo. Si vocifera che la Regione propenda per un’ulteriore proroga, anche alla luce della sentenza del Tar che nello scorso ottobre respinse l’istanza dei nostri colleghi anconetani tesa a sottrarci il mare affidato a noi. Al CogeVo di Civitanova ciò andrebbe bene a patto che, per favorire la programmazione del lavoro, si estenda il "congelamento" a cinque anni o poco meno. Al presidente Francesco Acquaroli abbiamo anche detto che, come piace a qualcuno in Regione, accetteremmo di buon grado l’istituzione di un compartimento unico per tutte le Marche. Ma siamo consapevoli che una riforma del genere scatenerebbe l’opposizione di tanti consorzi".

Mario Pacetti