LORENZO FAVA
Cronaca

Il caso dei contatori da spostare: "L’Apm incassa milioni con l’acqua, è assurdo far pagare gli utenti"

I Cinque Stelle: sull’idrico l’azienda ha un margine mostruoso, dove serve managerialità invece fa fatica

Il caso dei contatori da spostare: "L’Apm incassa milioni con l’acqua, è assurdo far pagare gli utenti"

Il caso dei contatori da spostare: "L’Apm incassa milioni con l’acqua, è assurdo far pagare gli utenti"

Da tempo i cittadini maceratesi stanno ricevendo raccomandate inviate dall’Apm, che chiedono di spostare i contatori dell’acqua in punti accessibili; l’operazione sarebbe a spese degli utenti. La questione è approdata recentemente in consiglio comunale. A sollevarla è stato Roberto Cherubini, del Movimento 5 Stelle, che commenta: "Apm ha guadagnato nel 2022 dall’acqua 2 milioni e 126mila euro. Un margine mostruoso, in un settore che tra l’altro non chiede una managerialità spiccata: i cittadini pagano le bollette. Apm invece nei settori che richiedono un funzionamento – dice poi Cherubini (nella foto) – come trasporti o farmacie, questo margine non lo ha. Come si fa a far assumere agli utenti la spesa dello spostamento dei contatori? Negli altri settori gestiti, dove invece la capacità manageriale servirebbe, l’Apm va male. Le farmacie private guadagnano milioni di euro, quelle comunali tutt’altro. I trasporti pubblici vengono usati se funzionano, così come il sistema dei parcheggi". Il costo dello spostamento del contatore si aggirera nell’ordine delle migliaia di euro. "Al Movimento 5 Stelle preme principalmente sottolineare la gravità di questa onerosa richiesta, in rapporto alla gestione che Apm esercita nelle varie attività da questa svolte che risulta tutt’altro che virtuosa – scrive il gruppo nel comunicato –. È infatti ovvio che per incassare con l’acqua non serva managerialità, che serve invece nell’incassare in settori nei quali gli utenti scelgono. In questi settori i risultati sono pessimi con perdite nel ramo trasporti e con risibili guadagni nella gestione dei parcheggi e delle farmacie. Che l’amministrazione comunale, tramite chi essa rappresenta in seno agli organi aziendali di Apm, si svegli e ponga con serietà queste questioni a chi amministra questa partecipata, intrisa di interessi personali che, si ricordi bene, è di proprietà comunale al 99,6%".