Il ’Falstaff’ di Benvenuti sarcastico e senza regole

L’attore oggi porta in scena al teatro Piermarini l’adattamento di Ugo Chiti che pone in risalto anche il personaggio di Semola, paggio servizievole e irridente.

Il ’Falstaff’ di Benvenuti sarcastico e senza regole

Il ’Falstaff’ di Benvenuti sarcastico e senza regole

Dopo i successi di Nero Cardinale e L’Avaro, si rinnova la collaborazione tra Ugo Chiti, Alessandro Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra in "Falstaff a Windsor", lavoro dedicato a uno dei grandi personaggi shakespeariani, in scena stasera alle 21.15 al teatro Piermarini di Matelica. Il dramaturgo tratteggia un profilo perfetto per il grande attore, attingendo tanto ai drammi storici Enrico IV e Enrico V quanto alla figura farsesca che emerge da ’Le allegre comari’ di Windsor. In questo adattamento l’eroe e antieroe "resuscita" a Windsor esprimendo, gigione e irridente, la natura del suo personaggio, un’arroganza aristocratica, con sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che "indossa". Questo Falstaff, per molti aspetti, resta fedele al testo originali de Le allegre comari di Windsor, ne rispetta gli appuntamenti farseschi, si lascia beffare, esce avvilito e percosso dai travestimenti, sembra quasi masochisticamente rimpicciolito, anche se dietro queste mutilazioni ribolle la rabbia del personaggio che sembra ancora pretendere il rispetto dovuto all’antico ruolo del cavaliere. Solo l’ultima beffa, l’ennesimo inganno di un’attesa punitiva nel parco, cambia struttura e andamento narrativo. Il mutamento arriva grazie all’intervento di Semola, un personaggio che fin dall’inizio ha fiancheggiato Falstaff facendosi assumere come paggio, servizievole, irridente, mutevole, inquietante. Niente fate, folletti, fastidi e pizzicotti, ma l’asprezza di una condanna che ribadisce come nell’ordine prestabilito del potere non si trovi posto dove collocare un corpo tanto grande quanto irrazionale.

L’adattamento e la regia sono di Ugo Chiti, completano il cast Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Cioni, Paolo Ciotti ed Elisa Proietti.

Gaia Gennaretti