PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Il mattatoio rischia lo stop "Così va in crisi tutta la filiera"

L’allarme di Cozoma, Bovinmarche, Coldiretti e Cia: c’è bisogno di interventi urgenti

Il mattatoio rischia lo stop  "Così va in crisi tutta la filiera"

Il mattatoio rischia lo stop "Così va in crisi tutta la filiera"

di Paola Pagnanelli

"Rischiamo di doverci fermare da un momento all’altro, mettendo in crisi tutta la filiera degli allevamenti provinciali e non solo. Ci sono interventi urgenti da fare, se si vuole portare avanti l’attività del mattatoio". Gli amministratori del Cozoma, la coop di allevatori Bovinmarche, divenuta socia della struttura, e le associazioni Coldiretti e Cia ieri mattina si sono incontrati nel mattatoio a Villa Potenza, per segnalare la situazione sempre più critica. Il consorzio Cozoma, presieduto da Dino Carnevali, sta lavorando bene: la media annuale è di 4.600 bovini e 2.500 suini. Proprio con la linea dei suini però ci sono i maggiori problemi, perché è ormai usurata. Per gli interventi più urgenti, la struttura ha bisogno di 400mila euro. Il Comune ha partecipato a un bando regionale, la domanda è rientrata tra le sei ammesse, ma non è stata finanziata: il bando puntava di più sui suini, che a Macerata si lavorano poco proprio perché è il settore più logorato. Così, mentre Ascoli ha avuto 800mila euro, finanziati per metà dalla Regione e metà dal Comune, Macerata non ha avuto un euro. "Ma la macellazione è il collo di bottiglia della nostra attività – ha spiegato il presidente di Bovinmarche, Domenico Romanini –. Se fatta male, vanifica oltre 24 mesi di lavoro degli allevatori. I numeri di questo mattatoio sono importantissimi, la posizione è strategica, inoltre questo è l’unico validato per gli standard Coop. Tutti nel settore in provincia, ma anche ad Ascoli e Ancona sanno quanto sia importante questo mattatoio. Inoltre, i consumatori sono sempre più attenti al benessere animale, e c’è in corso una discussione in Unione europea su quanto possano durare al massimo i trasporti di animali vivi. Avere qui il mattatoio è funzionale a questi temi". Dalla provincia di Macerata arrivano 8.498 capi di marchigiana, sui 17.437 totali, e Cozoma serve anche tanti piccoli allevatori che vendono la carne dal produttore al consumatore. "Senza mattatoio è a rischio tutta la filiera – ha aggiunto Giordano Nasini, direttore di Coldiretti –. Macerata esprime una zootecnia di qualità, con aziende non intensive, animali al pascolo, una percentuale di biologico molto alta. Un modello da salvaguardare. Ma ci deve essere un mattatoio in provincia". Sulla stessa linea il direttore regionale della Cia Gianfranco Santi, che ha ricordato l’importanza di avere Coop come partner commerciale: possibilità consentita oggi solo dal Cozoma. "La prosecuzione dell’attività consente anche il pagamento del canone al Cemaco, che così salda i suoi debiti con gli enti pubblici", ha detto il commercialista Giuseppe Antonelli, ricordando la necessità di avere a breve i fondi per i lavori più urgenti ed evitare il blocco improvviso. Il Cozoma e Bovinmarche torneranno a rivolgersi agli enti locali per verificare la possibilità di accedere a fondi.