Il parco della fantasia. Le creazioni di Prato traslocano a Piediripa: "Ora un museo all’aperto"

Sistemazione provvisoria a Valleverde. Il progetto di Javier Stacchiotti

Il parco della fantasia. Le creazioni di Prato traslocano a Piediripa: "Ora un museo all’aperto"

Il parco della fantasia. Le creazioni di Prato traslocano a Piediripa: "Ora un museo all’aperto"

Le creazioni di Franco Prato hanno trovato una nuova sistemazione, quantomeno provvisoria, a Piediripa. Smantellato il "Parco della fantasia" per fare spazio ai lavori di realizzazione del nuovo sottopasso ferroviario di via Roma, infatti, gli operai del Comune da alcuni giorni sono al lavoro per trasferire le opere che potranno essere restaurate e recuperate in un terreno nella zona industriale di Valleverde, messo a disposizione dall’amministrazione.

Nelle scorse settimane erano stati prima portati via i pezzi danneggiati o rovinati dal tempo, che non potevano essere recuperati, ma per quelli che hanno fatto un po’ la storia del "tramandatore maceratese", come la storica "vasca di Alex Britti", ora si apre una nuova fase. A seguire tutte le operazioni un altro artista, Javier Stacchiotti, che da buon "allievo" di Prato ha deciso di portarne avanti la memoria. "Per me è una promessa mantenuta – spiega –. Sono un artista a tutto tondo, un po’ eclettico, molto vicino al maestro Prato e lui ci teneva che fossi io a mantenere le opere e a proseguire nella sua arte e nel suo modo di vedere la realtà. Vorrei ringraziare il Comune, dalla giunta ai tecnici, agli operai, che si sono impegnati affinché tutto questo avvenisse, dandoci lo spazio per depositare momentaneamente le opere e avere la possibilità di restaurare e recuperare tutti quei materiali che, altrimenti, sarebbero stati destinati alla distruzione. Mi piace ricordare che un popolo senza una storia non ha futuro e qui, grazie a Prato, abbiamo pezzetti di storia e frammenti di vita quotidiana che, in fondo, raccontano il nostro passato". Il passato, però, si potrebbe fondere anche con il futuro, visto che tra gli obiettivi di Javier c’è quello di coinvolgere giovani artisti locali, magari attraverso l’Accademia di belle arti o il liceo artistico, per recuperare le opere e fare dello spazio di Piediripa un luogo di crescita artistica aperto. Tutto in attesa di trovare poi una collocazione definitiva della memoria del cavalier Prato.

"Franco era entusiasta dei giovani e lo diceva chiaramente – conclude Javier –. Molte opere sono deteriorate dal tempo altre meno, alcune saranno rielaborate da me e da coloro che vorranno intervenire, penso anche ad altri artisti, così da renderle valore aggiunto per la città. Vedremo in seguito dove poterle collocare, ma certamente un museo all’aperto di opere riciclate sarebbe il primo in Italia e potrebbe contribuire a fare venire persone a visitarlo".